2015

L’anno dei tre derby vinti

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TRE DERBY – Il 2002 è stato l’anno dell’entrata in vigore dell’Euro, la moneta unica europea. Se chiedete a un tifoso della Sampdoria cosa sia per lui il 2002 probabilmente – come tutti i tifosi – non vi saprà rispondere, perché i calciofili non ragionano per anni solari, bensì per stagioni. Ecco, provate a chiedere cosa significhi il 2002-03 per un doriano, poi aspettatevi i lucciconi agli occhi mentre vi parla estasiato della promozione in Serie A con Walter Alfredo Novellino in panchina e una corazzata fortissima in campo, pronta a tornare nella massima serie dopo troppo tempo in purgatorio. Il 2002-03 è anche altro, è un’annata in cui la Sampdoria in tutto e per tutto ha rappresentato la città di Genova: tre derby disputati e tre vittorie, unico caso nella storia della stracittadina genovese. Siccome il buon dio Eupalla quando vuole metterci lo zampino lo fa nella maniera più atroce e beffarda possibile, ecco la grande gioia per i fan della Samp: a fine anno la classifica dice Sampdoria seconda e promossa in Serie A, Genoa 18° e retrocesso in Serie C1. Se amate i blucerchiati allora nella vostra vita avete avuto non molti momenti più gratificanti di questo.

UNO – 3 settembre 2002, il meccanismo della Coppa Italia prevede una fase a gironi estiva per le squadre di Serie B divise per fasce territoriali e la malevole urna ha messo nel solito gruppo il Siena, la Lucchese e poi le due genovesi, Samp e Genoa, reduci dalla peggior annata nella loro storia. La prima giornata vede vincere entrambe le liguri, i rossoblu sbancano 2-1 Lucca e il Doria annienta il Siena, che però in seguito si rivelerà un bell’avversario nella rincorsa alla Serie A. Il secondo turno vede di fronte le due genovesi in uno dei tanti derby settembrini giocati sotto la Lanterna. Fa caldo, Marassi però ribolle d’entusiasmo ed è come al solito una bolgia. Due minuti sul cronometro e la difesa del Genoa va in bambola su un corner dalla destra, Bazzani è libero di girarsi e concludere, ma Brivio respinge alla Garella di piede. La Provvidenza interviene sotto mentite spoglie e con la maglia numero dieci, Flachi infatti in posizione dubbia mette dentro l’uno a zero di testa da mezzo metro. Pochi minuti e il signor Bolognino di Milano deve sospendere la gara perché un tifoso rossoblu finisce in un fossato; non sarà l’unica volta in cui si fermerà il match, succederà anche per un oggetto piovuto dalle tribune addosso a un guardalinee e per una pioggia torrenziale, forte come sanno essere forti le piogge improvvise d’estate. Si riprende con il Genoa davanti ma lo spettacolo latita – e chi se ne frega, è un derby. Nella ripresa dopo quaranta minuti di intervallo il Genoa trova il pari con De Francesco, che sotto la Nord trova un colpo di testa all’incrocio in un’azione estemporanea. La Samp, che fin lì controllava la gara, si scuote e ha subito il guizzo per tornare in vantaggio: due minuti dopo Flachi e Bazzani danno vita al replay del gol dell’1-0, solo ce stavolta è il nove a mettere dentro. La gara è dura e all’88 vengono espulsi Rossini e Volpi, ma non ci sono più azioni da gol e, con la tensione alle stelle, la Samp vince due a uno e passa virtualmente il turno.

DUE – 15 novembre 2002, dodicesima giornata di Serie B. E’ chiaro fin da subito che i ragazzi di Novellino lotteranno per le zone alte del campionato, mentre il Genoa dovrà accontentarsi nella migliore delle ipotesi di un’altra annata di transizione. All’anticipo del venerdì rigorosamente trasmesso da Stream in diretta la Samp si presenta con 21 punti, il Genoa con quindici. Ciò che conta però è il grande entusiasmo della Sampdoria, che è arrivata fin lì imbattuta anche se in alcuni casi ha pareggiato match che avrebbe dovuto vincere, vedi quello casalingo con la Triestina. Anche stavolta Marassi è un catino e il Doria parte a spron battuto facendo presagire una serata di festa grande alla Sud. Piovono i gialli, Rodomonti fa esercizi ai tricipiti nel togliersi ripetutamente i cartellini dal taschino, ma al quarto d’ora è una prodezza di Bazzani a fare la differenza. Domizzi lancia la punta in profondità, Bazzani copre il pallone sull’attacco di Rossini e con una finta di corpo lo fa cascare davanti ai suoi tifosi sotto la Nord prima di concludere sul secondo palo e trafiggere Brivio. I portieri sono impegnati perlopiù con tiri da lontanissimo, ma è ancora una volta una giocata stratosferica di un singolo a fare la differenza. E’ ancora una volta Flachi. Gasbarroni va via sulla destra e mette in mezzo, girata del toscano con il destro e palla che va nell’angolo opposto, golazo del 2-0, Marassi esplode. Rodomonti ha il suo bel lavoro da fare e anche in questo caso un tifoso cade nel fossato, stavolta dalla Sud. Nella ripresa la Samp prova a controllare e Volpi sbaglia pure un rigore, segno che il finale sarà di sofferenza. E se c’è da soffrire il Doria non si tira indietro: 75′, D’Isanto si inventa un gol da fuori – complice un non perfetto Turci – e inizia l’assedio genoano. L’area della Samp è Fort Alamo ma alla fine i blucerchiati portano a casa un successo che li lancerà in classifica prima di un filotto di cinque gare senza vittorie.

TRE – 19 aprile 2003, trentunesima giornata. La Sampdoria si è ripresa, il Genoa no. Se i blucerchiati volano verso il ritorno in A, il Genoa è in crisi sia di gioco che societaria e sta sprofondando nell’abisso della zona retrocessione; l’impressione è che i giocatori in quel momento siano troppo scombussolati come dimostrano le 4 vittorie racimolate nelle ultime 15 gare. Da par suo la Sampdoria è quasi baldanzosa, nel 2001-02 ha toccato il fondo e sta risalendo la china come meglio non potrebbe. La difesa è un bunker, il centrocampo macina gioco e sulle ali va che è una meraviglia, Flachi e Bazzani sono una coppia gol fantastica e da Serie A, anche se Novellino preferisce mettere il fiorentino in panchina e lanciare Colombo dal primo minuto. Una vittoria per la Samp profumerebbe di ritorno in paradiso e all’ottavo minuto San Pietro apre la porta a Bratislav Zivkovic: cross di Volpi dall’angolo, Brivio sta a guardare e con una girata un po’ sghemba il serbo segna e corre esultando con un sorrisetto furbo sulla faccia, quasi incredulo. Non serve nemmeno sottolineare che si vedono più gialli che in libreria, Rosetti è indaffaratissimo e il gioco è notevolmente spezzettato. E’ il derby della Lanterna baby, se vuoi gli spettacoli vai a vederti Govi. Su un’altra palla da fermo il Genoa capitola, il goleador ancora una volta è inaspettato. Nel primo di recupero la difesa genoana dorme su una palla bassa dell’onnipresente Volpi, Pedone liscia clamorosamente ma serve Mirko Conte sul secondo palo. Il biondo difensore può solo metterla dentro e così fa, per il due a zero che durerà fino a fine match senza particolari sussulti se non un rosso a D’Isanto e l’ennesimo stop dell’arbitro, stavolta per i fumogeni lanciati dalla Nord. La Samp vince tre derby in un anno, prima e unica volta nella storia del derby di Genova. Il Genoa retrocede ma verrà ripescato, il Doria vola in Serie A e lo aspetteranno anni più o meno esaltanti. Anche se, se chiedete a un doriano del 2002-03, non potrà che rispondervi felice.

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