2013
Kuzmanovic, Traorè, Falco: quante occasioni last minute (passate) per Osti
Come aveva affermato lo stesso ds Osti mesi fa, interrogato sul mercato che sarebbe stato, alla fine della finestra estiva fioccano diverse opportunità, in quei casi la bravura consiste nel farsi trovare sufficientemente scoperti per coglierle. E la Sampdoria che si affacciava agli ultimissimi giorni di mercato lo era: senza Bjarnason, Petagna e Barillà, mancavano almeno un esterno sinistro, una mezzala capace di inserirsi ed un quinto attaccante.
Chiudendo per un attimo gli occhi e immaginando che il ds Osti non abbia poi optato per i tre nomi prima citati, potremmo pensare alle diverse soluzioni, talune anche prestigiose, che il mercato proponeva nelle ultime giornate. Per il ruolo di centrocampista, in particolare, tante erano le pedine in esubero dalle grandi squadre: basti pensare a Kuzmanovic, di cui l’Inter ha cercato di privarsi sino alla fine o a Traorè, il mailiano del Milan ora in procinto di passare in Turchia. Per entrambi si poteva ragionare sulla base di un prestito oneroso, ma la società ha optato per un elemento più giovane: un calciatore da formare, plasmare e valorizzare come Birkir Bjarnason.
Mentre per il ruolo di esterno sinistro, come insegna la storia del nostro calcio, grande abbondanza non c’era, lo stesso non si può dire dell’attaccante. Il profilo giovane, promettente e talentuoso che la Sampdoria ha trovato in Petagna, è proprio di diversi giocatori, come appunto Filippo Falco, punta appetita proprio ai blucerchiati, che è poi finita proprio alla Reggina da cui è arrivato Barillà. Il Lecce ha provato a piazzarlo fino alla fine, consapevole che sarebbe stato positivo per i suoi futuri incassi far giocare la punta in palcoscenici più importanti della Lega Pro. Difficile dire chi è superiore tra il triestino scuola Milan e l’attaccante di proprietà del Lecce, di certo provare a strappare un giocatore ai salentini è più semplice che farlo con i ricchi e blasonati rossoneri. In questo caso però c’è da considerare che l’acquisto di Petagna deriva espressamente dalla necessità di avere un attaccante forte fisicamente e quindi con caratteristiche uniche nel reparto offensivo blucerchiato.
Che dire allora di questi nomi? Forse sono improbabili, campati in aria, inavvicinabili. Sicuramente non è questo il momento di rivendicare errori relativi al mercato, anche perché c’è una precisa logica dietro ogni trasferimento. E magari la società avrà ragione…