2013

Krsticic: «Pronto per il derby, ma niente pronostici»

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Se c’è un dubbio per il derby, quello sulla presenza di Nenad Krsticic è il principale: il serbo, reduce da un infortunio, è tuttora tra i punti interrogativi per la stracittadina di domenica. Già assente contro il Palermo, il centrocampista rischia di non esserci neanche per la gara contro il Genoa. Lui risponde così sulle sue condizioni al Secolo XIX: «Penso che ci sarò. Nel senso che ho recuperato, ma è il mister a decidere; tuttavia, io mi sento a posto, ora sto bene». Krsticic non vuole mancare, visto quello che è successo nel derby d’andata, il suo primo tra i professionisti: «Ricordo che arrivavamo da un brutto periodo; tuttavia, quando giochi un derby, non pensi più a nulla. All’andata, entrammo in campo con una voglia unica: eravamo cattivi e concentrati, come mai era successo prima. Di solito, sono loro ad essere così; secondo me, è uno dei motivi per cui abbiamo vinto quel derby. E’ stata una partita bellissima».

Krsticic aveva già giocato derby a livello Primavera: «Sì, ne avevo giocati tre, due persi ed uno pareggiato. Invece, il primo con la prima squadra l’ho vinto ed è per questo che il derby si sente da settimane. La stracittadina ti rimane: ad esempio, ne vinci uno ed è ciò che rimane da quel momento ad oggi». Il serbo non è nuovo ai derby; quando giocava con l’OFK di Belgrado, anche lì si giocava la partita tra due squadre della stessa città: «Beh, a Belgrado ci sono sette-otto squadre, ma il derby è Stella Rossa-Partizan: i giocatori si danno botte fin dal tunnel che porta al campo. Per settimane, prima del derby, non si parlano, poi ci sono le botte durante la partita. Da bambino tifavo Stella Rossa; poi ho giocato l’OFK e la cosa ha iniziato ad interessarmi di meno». Ci si chiede se Krsticic farà qualcosa di particolare prima di entrare in campo: «Mi farò il segno della croce, come faccio di solito; poi guarderò la Sud, che mi caricherà ancora di più».

Il centrocampista dà un suo parere anche sul Genoa: «E’ una buona squadra, forse anche più esperta di noi, visto che sono più vecchi. Borriello è il più forte di loro, ma conosco Jankovic». Un derby a cui entrambe le squadre arrivano male: il Genoa perché in zona-retrocessione, ma anche la Samp si è impantanata. I motivi quali sono? «Secondo me, tutto è derivato dal rinvio contro l’Inter: se li avessimo affrontati in quella condizione, sarebbero stati più stanchi. Invece, giocando tre partite in otto giorni, la stanchezza si è riversata su di noi: domenica molti compagni erano stanchi, l’ho visto chiaramente». Krsticic non c’era e la sua assenza ha pesato. Forse il ragazzo è cresciuto così tanto da non rendersene conto: «Sì, ne sono contento. Devo ringraziare mister Rossi, che mi ha dato fiducia e mi segue molto: ad ogni fine gara o allenamento, egli sottolinea i miei errori. Così imparo meglio».

Una mezza investitura gliel’ha già data Obiang, definendo il serbo «il più grande di tutti»: cosa pensa Krsticic del suo compagno? «L’ho già detto quando eravamo in Primavera: lui ha tutto e diventerà un grande giocatore, anzi… lo è già. Ho sempre detto che doveva giocare titolare in prima squadra». Lo stesso centrocampista spagnolo ha definito Krsticic un «mostro» a Ruzzle, nuovo gioco che sta catturando l’attenzione dei giovani. Tuttavia, Obiang ha precisato come il serbo «usi un trucco» : «La verità è che ho visto un mio amico (Palombo, ndr) giocare con un trucco e l’ho memorizzato: così, adesso, nessuno vuole giocare più contro di me. Ci sono movimenti fissi che ti permettono di vincere sempre».

Anche il rinnovo del contratto lo unisce ad Obiang: «Sono molto soddisfatto di questo contratto. Ho portato i compagni a cena e adesso penso a qualche investimento in Serbia, a Belgrado, per la mia famiglia». Situazione sempre difficile in Serbia, stato che si divide spesso. La crisi ha fatto il resto: «La situazione è complicata, sopratutto perché molti non vogliono che il Kosovo diventi indipendente. Ma se non succede questo, non andiamo in Europa». Krsticic parla anche di un eventuale approdo della Serbia in Europa: «Noi siamo un po’ troppo duri: io non capisco molto di queste cose, ma penso che – a volte – dovremmo essere più morbidi». Non si sbilancia, come sul derby: «Io non faccio pronostici: dico solo che stiamo bene, sono fiducioso e faremo una buona partita».

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