2014

Krsticic: «Mai raccomandato da Mihajlovic. Il ginocchio è ok, ma la testa…»

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Nenad Krsticic, un numero 10 sulla schiena, tanta responsabilità, ma un destino che sembra costringerlo a eterno ballottaggio con Pedro Obiang. Amici e rivali, i due si avvicenderanno, verosimilmente, nel ruolo di terzo di centrocampo, accanto ad Angelo Palombo e Roberto Soriano. Una situazione che fa specie, perché Sinisa Mihajlovic aveva anche convocato in nazionale Krsticic. «Non sono mai stato raccomandato da Mihajlovic – dice il numero 10 della Sampdoria – e poi con lui gioca sempre chi sta meglio. Credo che non farebbe giocare nemmeno i suoi figli se non lo meritassero».

«Il ginocchio che mi aveva dato noia martedì – dice ai microfoni de Il Secolo XIX – ora non mi dà fastidio. Sono un po’ così piuttosto con la testa. Mio figlio Andrej sta anticipando i tempi. Sarebbe dovuto nascere verso fine settembre, invece dall’ecografia che Jelena ha fatto qualche giorno fa abbiamo visto che è già nella posizione di uscita, con la testa in giù. Mia moglie ha le contrazioni. Potrebbe nascere in qualunque momento. La borsa è pronta. La sorella di Jelena è andata via proprio ieri e per i prossimi quattro giorni siamo soli, poi arriveranno i rinforzi, i miei suoceri. Per carità, Jelena ha il numero di telefono del Mugnaini. Se succede, io in pochi minuti sono a casa. Mihajlovic è informato, sa che se mi vede scappare di corsa durante un allenamento non sono impazzito».

Krsticic diventa padre a 23 anni, un’età decisamente giovane: «So che può sembrare strano, perché qui in Italia avete nella media tempi un po’ più lunghi per queste cose. Ma da noi in Serbia è così. Ho tanti amici che sono già padri. E poi a casa mia c’è un solido senso della famiglia. Io sono cresciuto con mio nonno Ivan e mio papà Dragan. Erano sempre loro ad accompagnarmi al campo e poi a riaccompagnarmi a casa. Mi hanno dato una educazione sana, principi forti, che mi hanno fatto arrivare fin qui. Ne conosco tanti di miei coetanei che avevano più qualità di me e che non sono riusciti a diventare calciatori perché fuori dal campo pensavano soprattutto a divertirsi e magari hanno sbagliato amicizie. E così alla fine si sono persi». 

Mantiene un legame forte con il San Martino, Krsticic, che lì venne curato dalla leucemia: «Mio figlio nascerà al San Martino. Lì mi hanno salvato e a loro rimarrò sempre legato. Sono felice che nasca qui, perché sento questa città e questa squadra come la mia seconda casa. Torino? Sono fiducioso. La prestazione di Palermo è stata molto importante. Abbiamo ottenuto un punto quando non ci speravamo più, ma è stato meritato perché non abbiamo mai smesso di crederci. Dovremo giocare così anche con il Torino. Sarà anche la prima casa».

Quando sarà il momento di festeggiare magari servirà spazio in campo e Obiang potrebbe cedere il posto a Krsticic: «Ho letto che lui ha detto che farà di tutto per rendermi la vita difficile. E farò altrettanto, ovviamente anch’io con tanto amore per il mio fratellino. Magari un giorno diventerà anche lui papà, ma per il momento non ce lo vedo proprio. Gli spagnoli se la prendono con molta calma…».

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