2014
Krsticic: «Ferrero? Voglioso di far bene. Mihajlovic dall’inizio è un vantaggio»
Forse è il suo ritiro più bello: Nenad Krsticic non potrebbe esser più felice. La sua estate è stata decisamente bella: prima il matrimonio e ora a breve nascerà il suo primogenito. Il serbo non sta nelle pelle e la sua Jelena non è a Bardonecchia: «Il termine scade il 25 settembre e siamo tutti e due molto emozionati. Sarà un maschio, si chiamerà Andrej. E’ un regalo che mi ha fatto la vita: spero di essere un buon padre e che mio figlio sia orgoglioso di me».
CAMBIO AL VERTICE – Intanto, questo sarà il suo sesto campionato da sampdoriano. Forse quello più strano, almeno nelle premesse, visto quanto successo a inizio giugno: «Non avremmo immaginato che la società cambiasse proprietario, per lo meno a fine campionato non avevamo avuto segnali in questa direzione. Abbiamo incontrato il nuovo presidente e mi sembra molto carico: vuole far bene e ci chiede di dare il massimo per portare in alto la Sampdoria – dichiara Nenad ai microfoni de “Il Corriere Mercantile” -. Cerchiamo di ripagarlo impegnandoci fin da subito».
CLIMA COSTRUTTIVO – L’atmosfera che si respira è comunque diversa. Lo stesso Krsticic lo conferma: «Il clima è diverso dal passato, più costruttivo: sarà che in gran parte ci conosciamo tutti, sarà che il cambio di proprietà è uno stimolo in più, ma siamo concentrati e determinati a fare un campionato diverso dagli ultimi due. Vorremmo raggiungere il traguardo senza affanni, partendo bene e proseguendo con la giusta regolarità di marcia. Faremo tesoro dell’esperienza delle scorse stagioni: abbiamo il vantaggio di trovarci fin dall’inizio con un mister che nello scorso autunno era stato determinante per aiutarci a ritrovare fiducia in noi stessi».
CAPITOLO SERBIA – Forse il cambio di modulo potrebbe favorire Krsticic: «Ho giocato in variati ruoli e con schemi differenti: sono in grado di adattarmi, d’altra parte con Mihajlovic mi trovo a meraviglia. Forse il Mondiale da spettatore è stato amaro da guardare: «Molto, perché da quel che ho visto in Brasile una nazionale come la mia avrebbe potuto fare bella figura – ammette il serbo -. Purtroppo non siamo riusciti a conquistare un posto nelle trentadue finaliste, come nelle due precedenti rassegne internazionali, ma sono convinto che fin dalle qualificazioni al prossimo Europeo sapremo farci valere, secondo la tradizione del nostro calcio. Non si sa ancora chi sarà il ct, ma siamo un buon gruppo, giovane, con ottime qualità. Ci riprenderemo».
ROMERO E MUSTAFI – Intanto, c’era un po’ di Samp in finale. Romero vice-campione del Mondo, Mustafi con la Coppa: «Davvero strano, anche perché non ho potuto fare il tifo per nessuna delle finaliste: sia Sergio che Shkodran sono due carissimi amici, oltre che due campioni. Mi spiaceva in partenza sapere che uno dei due sarebbe tornato a casa sconfitto. Ma credo anche che Sergio possa esser orgoglioso del Mondiale che ha fatto. Shkodran invece ha raccolto i frutti del suo grande lavoro compiuto ogni giorno in allenamento a Bogliasco: è un professionista esemplare e ha meritato prima la convocazione, poi la conferma in gruppo e infine la gioia di sollevare la Coppa del Mondo».
JAMES E IL 10 – Sui giocatori che più lo hanno impressionato al Mondiale, Krsticic fa un nome: «Tolti i soliti noti, direi James Rodriguez della Colombia. Sapevo che fosse forte, ma non immaginavo che fosse già arrivato a un livello di rendimento così elevato. Credo che sia stato il migliore al Mondiale». E pensare che sarebbe potuto essere un compagno di squadra: «Sarebbe stato un bel rinforzo: difficile giocarci contro e, per noi, contendergli la maglia da titolare». A proposito di maglie, il 10 sulle spalle del serbo è confermato: «Quel numero mi piace, lo avevo preso e se non ci saranno problemi lo terrei volentieri. Certo, se arrivasse uno come James Rodriguez, potrei anche lasciarglielo!».