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Karembeu e l’addio alla Samp: «Pregai Mantovani di vendermi»

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Karembeu svela i retroscena del suo addio alla Samp: «Mi promisi al Real Madrid e pregai Mantovani di vendermi»

Christian Karembeu ha certamente toccato l’apice della sua carriera militando nel Real Madrid – fra 1997 e 2000 -, una squadra di veri e propri Galacticos che vinse due volte la Champions League, nel 1998 e nel 2000. La sua carriera, però, conta un’altra esperienza fondamentale, quella a Genova, sponda Samp. Il centrocampista rimase in Liguria dal 1995 al 1997, prima di approdare nella capitale spagnola, collezionando 62 presenze e 6 reti. Il francese ha commentato ad As.com il passaggio dalla maglia blucerchiata a quella delle Merengues: «Ero un giocatore della Sampdoria e andai all’Europeo in Inghilterra, giocando da titolare. Un giorno ricevetti una chiamata, e mi dissero in spagnolo: “Vuoi giocare a Madrid?” Poi il Signor Onieva (allora vicepresidente del Real Madrid) arrivò al telefono e mi disse: “Hai appena parlato con Lorenzo Sanz”. Quando capii che era vero, dissi: “Sei tu, il signor Sanz? Se vuoi, firmo per il Real Madrid. Hai la mia parola, verrò a Madrid”».

Una decisione presa in breve tempo, che scatenò un putiferio mediatico: «Da quel momento è iniziato qualcosa che non ho più potuto controllare: vedevo il mio nome ogni giorno sui quotidiani, su tutti i giornali. Chiamai il presidente della Sampdoria Enrico Mantovani e gli dissi sinceramente che avevo ricevuto una chiamata dal presidente del Real: doveva incontrare Sanz. C’era caos, c’era molta pressione. A Genova c’erano molti giornalisti.  Mi chiedevo se davvero fossero tutti lì per me. Avevo avuto solo la chiamata del Real, ma un giornalista mi avvicinò e mi chiese: “E’ vero che stai per venire a Barcellona?” Rimasi sorpreso. Penso che Enrico Mantovani volesse vendermi al Barcellona. Spiegai la situazione, io volevo andare a Madrid, ma Mantovani mi costrinse ad un incontro con i dirigenti del club. Andai, ma con tutto il rispetto del mondo dissi al Barça: “Ho dato la mia parola al signor Sanz, devo rispettarla”».

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