Stankovic: «Mi piange il cuore. Braccio di Rabiot? Non voglio passare per stupido»
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Stankovic: «Mi piange il cuore. Braccio di Rabiot? Non voglio passare per stupido»

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Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A perso contro la Juventus: le dichiarazioni

Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A perso contro la Juventus. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di DAZN.

PRESTAZIONE – «La Sampdoria oggi ha dato tutto. Contro una squadra come la Juventus che è molto forte e che con i punti guadagnati sul campo sono secondi, abbiamo fatto un ottima gara. I gol presi sono facili, i ragazzi sono stati bravi a recuperare una partita che poteva prendere una piega molto diversa. Non hanno perso la lucidità. Gabbiadini ha avuto due occasioni davanti al portiere, un po’ di precisione e saremmo andati in vantaggio. Qualche errore di troppo, sul terzo gol. Quello per cui mi sono arrabbiato di più è il quarto gol. Anche quello lo abbiamo subito troppo facilmente contro una squadra forte come lo è la Juventus».

ERRORI – «Si deve lavorare sulla palle lunghe, sui cross. Serve maggiore coraggio nell’andare ad affrontare i grandi saltatori. Dopo cosa posso dire: si fanno i cambi, si gestisce la gara e si va avanti. Una gomitata forte su Amione, giudicata come scontro normale. Guardando altri episodi simili potrebbe essere considerata diversa. Il fallo di mano? Se lo hanno visto al VAR ci credo, ma forse andrebbe visto un po’ meglio. Se lo facciamo vedere 20 volte lo scontro Vlahovic con Turk, si può far vedere il tocco di braccio».

BRACCIO DI RABIOT – «Per un tocco di braccio di Gabbiadini mi hanno annullato un gol a Empoli, magari la perdevo uguale la partita oggi ma lasciami il 2-2. Io mi fido, se lo vedono arbitro e VAR mi fido, ma così no. Fino a un certo punto accetto ma non voglio passare da stupido».

STATO D’ANIMO – «A me dispiace per i ragazzi. Forse si perdeva lo stesso. Ma lasciateci giocare sul 2-2. Penso solo ai ragazzi per i quali mi piange il cuore».

VLAHOVIC – «Vlahovic è un grande attaccante, è un momento no. Lui è venuto da me e gli ho parlato come a un figlio, ha l’età del mio Stefan, lui non deve mollare. Gli anni volano di carriera e deve mantenersi al top livello. Troverà la continuità è un bomber nato, lotta, si sbloccherà. Quando una punta si sblocca poi segna in qualsiasi modo».

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