2012
Juan Antonio, l’alba di un nuovo inizio
Non è stata per il momento una stagione molto fortunata per Juan Antonio. Il talento della Patagonia probabilmente si aspettava un altro tipo di inizio, forte dell’incoraggiante bagaglio tecnico messo in luce l’anno scorso ma anche delle referenze che dipingevano Ferrara quasi come un babysitter calcistico, per quanto bravo e attento alla crescita dei giovani. E invece, per l’ex Brescia c’è stata solo tanta panchina abbinata allo stremante lavoro di potenziamento fisico che l’ha costretto a lavorare a parte per mesi. Non è stato un bel periodo per Juan Antonio che aveva anche pensato di migrare da quella Liguria che così calorosamente l’aveva accolto, valutando le proposte di Varese e Genk.
Però, la tempesta sembra essere finita e un nuovo orizzonte sembra profilarsi: è blucerchiato ed è targato Delio Rossi. Ciò ha galvanizzato un po’ tutti, e non solo gli strenui sostenitori del tecnico di Rimini che da tempo lo desiderano e che hanno sempre pensato potesse essere il vero deus ex machina delle sorti blucerchiate. No, tra i soddisfatti spicca anche il nome di Juan Antonio. L’argentino, per una serie di motivi, è potenzialmente colui che beneficerà di più di questo cambio. Del modulo si è già detto abbastanza: tra le tante combinazioni di numeri lette e sentite qua e là, il 4-3-1-2 sembra il più serio candidato a diventare il modulo con cui Delio Rossi schiererà la sua Sampdoria. In quest’ottica, Juan Antonio diventa uno dei pochissimi a sua disposizione a potersi collocare tra il centrocampo e l’attacco, in quella posizione di trequartista che l’anno scorso copriva spesso e volentieri e che ha esaltato le sue ottime qualità tecniche, per quanto macchiate dalla fragilità fisica e dalla discontinuità. L’effetto-Delio dovrebbe manifestarsi anche sotto questo aspetto: il carisma e la determinazione dell’ex tecnico della Salernitana lo rendono particolarmente convincente agli occhi di un giovane che, come Juan Antonio, non è forse mai stato sufficientemente spronato a coprire quei centimetri di cui Al Pacino parlava solennemente in Ogni Maledetta Domenica.
Inoltre, i momenti di grazia dell’argentino hanno forse fatto esaltare un po’ troppo taluni tifosi che, senza troppo pudore, l’hanno paragonato a Javier Pastore, l’asso che Delio Rossi seppe valorizzare in maniera ineccepibile in Sicilia. Un simile ragionamento si scioglierebbe però, come neve al sole, dopo il solo confronto tra le carriere dei due: ciò che però è innegabile, persino per i più scettici, è l’estrema somiglianza fisica e tecnica dei due giocatori. Delio potrebbe dunque utilizzare misure tattiche quasi analoghe a quelle adottate per il Flaco per far sbocciare definitivamente il talento di Juan Antonio e per trasmettergli la convinzione e la determinazione giusta.