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Jankto: «Isolamento non facile. Serie A? Decidano i medici»
Sampdoria, parla Jankto: «Sulla Serie A decidano i medici. Coronavirus? L’isolamento non è stato facile»
Jakub Jankto è stato raggiunto dai microfoni di idnes.cz per commentare il suo isolamento in questo periodo di emergenza Coronavirus. Il centrocampista della Sampdoria ha parlato anche di una possibile ripresa della Serie A.
QUARANTENA – «Sono stato rinchiuso in quarantena per due mesi, vi assicuro che non è facile. Essere rinchiusi per così tanto tempo in casa con un figlio di 11 mesi non è la cosa migliore da vivere, specialmente quando i suoi denti cominciano a crescere. Tuttavia, sicuramente è una situazione migliore rispetto ad altre persone che sono costrette in casa da sole, oppure rispetto a quelli che hanno contratto il Coronavirus e hanno serie conseguenze. Siamo in buona salute e questa è la cosa più importante».
RITORNO IN PATRIA – «Se tornassimo in Repubblica Ceca dovremmo rimanere in quarantena per 14 giorni. Qui non è ancora noto se ricomincerà e quando ricomincerà. Non avrebbe senso mettersi in viaggio adesso. Se avessi saputo prima che sarebbe stato così per due mesi, ovviamente sarei andato. Ma non si poteva immaginare una situazione del genere».
NOVITÀ – «Da poco si è prospettata la possibilità di uscire, ma, se non per correre, non sono uscito per due mesi».
SPESA – «Abbiamo un grande privilegio: il club si prende cura di noi. Avremo sempre un corriere che ci porterà beni e generi alimentari».
ALLENAMENTO – «Riprendere col pallone temo sarà il problema più grosso. Fin da subito rimbalzerà di più».
SERIE A – «Stagione finita? È una domanda terribilmente difficile. È una decisione che dovrebbero prendere le persone che lavorano nel sistema sanitario. Loro sanno se c’è il rischio di un’altra ondata o meno. È difficile da dire, non sono un esperto. Non è ancora noto esattamente quali conseguenze possa avere il Covid e ognuno dice la sua, perciò è solo una questione di scegliere a chi credere».
CONTAGI – «La situazione in Italia sembra migliorata. È diminuito leggermente il numero di infetti e morti, anche se ci sono ancora molti decessi. Sono molti meno rispetto a un mese fa, ma è comunque una condizione grave anche per ristoranti, bar e parrucchieri. È tutto fermo».