2015
Ivan, il mastino blucerchiato: «Devo ringraziare Zenga. Samp occasione unica»
Le prime tre giornate di campionato hanno visto trionfare la linea verde in casa Sampdoria. Il simbolo di questa nuova impostazione è David Ivan, l’ex capitano della Primavera blucerchiata che oggi si ritrova titolare. Lo slovacco ha spodestato profili come quelli di capitan Palombo e Carbonero e finora Zenga pare intenzionato a confermarlo in campo, come successo lunedì sera contro il Bologna.
MAESTRI E LAVORO DURO – Nonostante il successo, lui non si monta la testa: «Faccio soltanto ciò che mi chiede l’allenatore, non di più». A portarlo in Italia cinque anni fa fu Riccardo Pecini, sempre abile nello scovare giovani talenti. Ivan ha imparato molto in questo lustro italiano: «Ho avuto molti maestri e li ringrazio tutti. Oltre a Beruatto, ci sono Tufano, Chiesa, Re, Pedone, Invernizzi». L’importante è fare un passo alla volta, come confermato dallo slovacco ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”. Col sogno un giorno di vestire la maglia della nazionale maggiore: «Se continuo così, posso arrivarci».
MODELLI IN CASA – Alla prima in Serie A con il Carpi è arrivato il rosso per doppia ammonizione. Peccati di gioventù, ma lo slovacco precisa una cosa: «Non sono cattivo, rispetto l’avversario. A casa, però, ci hanno insegnato a non tirare mai indietro la gamba su ogni pallone. Di sicuro, però, errori come quello con il Carpi non accadranno più». Anche in famiglia c’era qualche maestro. Basti pensare che il nonno Stefan ha giocato nella massima divisione slovacca, come il padre Dusan: «A 49 anni continua ad andare in campo in D. Lui è il mio modello insieme… a Cristiano Ronaldo. Un motivo c’è: io tifo anche il Real Madrid».
OCCASIONE DA NON PERDERE – Quando arrivò a Genova, il suo fisico gracile mise qualche dubbio agli scout della Samp. La risposta degli accertamenti fu che il ragazzo doveva ancora crescere di altri dieci centimetri: «Quando Pecini venne a vedermi, capii subito che era un’occasione da non perdere, anche se non è stato facile lasciare la Slovacchia. Dovevo cogliere l’attimo: un’occasione simile ti capita poche volte nella vita». Il resto è storia, come si suol dire: «Do sempre tutto in allenamento, ma devo ringrazia Zenga: ha dato fiducia a un giocatore come me, nonostante in carriera io non abbia fatto ancora nulla». Relativamente vero: Ivan resta un titolare fisso dell’U-21 slovacca e ha già debuttato in Europa League.
FIDUCIA E RUOLO – In casa Samp lanciare prodotti di casa propria è un’abitudine, mai dimenticata anche dal numero 95 blucerchiato: «Penso a Krsticic, Soriano, Obiang. Sentire la fiducia intorno conta, eccome…». Sulla posizione in campo, Ivan non si fa problemi: «Dove vuole Zenga mi sistemo». Uno che sa ascoltare: «L’anno scorso ho conosciuto Eto’o quando mi allenavo con la prima squadra: è venuto da me, mi ha stretto la mano, è stato prodigo di consigli. Che umiltà».