Focus
Italia sperimentale, ma la Sampdoria non c’è
Tanta linea verde, ma poche presenze azzurre: lo strano paradosso della Sampdoria e quel precedente eccellente dell’agosto 2006
Come passano gli anni, come cambiano i tempi. Il riferimento viene immediato: stasera la nazionale gioca un’amichevole molto sperimentale contro San Marino e Ventura ha optato per un’Italia fatta di tante facce nuove, con molti che giocheranno la loro prima gara con gli Azzurri. Una soddisfazione per tanti, ma non per i giocatori della Sampdoria. Tra i convocati di Ventura sono rappresentati ben 12 dei 20 club di Serie A (più l’Hellas, appena salito dalla B). Tra i mancanti, la Sampdoria fa effetto perché fa compagnia a pochi club di bassa classifica e a qualcuno di alta (il Napoli, la Lazio, la Juventus). Che cosa vuol dire? Vuol dire che la linea verde funziona in casa blucerchiata, ma non per l’Italia: tanti i giovani europei sperimentati quest’anno, ma gli italiani della rosa doriana sono appena otto e soprattutto quasi nessuno di loro meriterebbe la convocazione (tranne Viviano, ma gli infortuni l’hanno rallentato e ricadremmo nel solito discorso).
RICORDO LONTANO – Eppure a Euro 2016 e nel suo percorso di avvicinamento c’è stato un pezzetto di Sampdoria: Eder è stato titolare, De Silvestri è quasi andato in Francia, Soriano è stato a lungo parte del gruppo azzurro di Conte prima di eclissarsi nel finale di campionato. Tutto diverso quest’anno. E a proposito di amichevoli sperimentali, il ricordo corre a una che vide protagonista la Sampdoria: a Livorno era il 16 agosto 2006, prima di Donadoni come ct azzurro, a un mese e mezzo di distanza dalla vittoria del Mondiale di quell’anno a Berlino, dopo un’estenuante lotteria dei rigori contro la Francia. Italia-Croazia finì 0-2 per i secondi (reti di Eduardo e un giovane Modric), ma vide la presenza in campo di cinque giocatori della Sampdoria, molti all’esordio in nazionale: Cristian Zenoni era tornato in azzurro dopo cinque anni, mentre Falcone, Delvecchio e Terlizzi erano alla loro prima apparizione, così come Angelo Palombo, che però vestirà la maglia della nazionale per altre 21 volte.