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Italia con pochi centri sportivi: la Sampdoria si fa in due

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Le strutture dei club di Serie A per le giovanili sono da terzo mondo rispetto al resto d’Europa: «Belgio, Olanda e Svizzera ci vedono come noi guardiamo l’Africa», ha rivelato il direttore di un importante settore giovanile italiano a La Gazzetta dello Sport. In Italia si preferisce spendere sul mercato anziché investire.

 

La Sampdoria, che un anno fa è stata a Londra per un torneo organizzato dal Barnet, ha trovato una struttura con ben 11 campi per una squadra di quinta serie. Solo 5 squadre in Serie A hanno un centro sportivo di proprietà. La società blucerchiata fa allenare i ragazzi su due campi: uno a Bogliasco e uno a Sori, ma uno dei due campi di Bogliasco ha un sintetico vecchio di una decina d’anni, mentre l’altro è di proprietà comunale e per gestirlo bisogna trattare con la Curia, che vanta un diritto di utilizzo fino al 2019.

 

Le giovanili dei club di A, dunque, meriterebbero un centro sportivo con almeno 4-5 campi, illuminazione, palestra, sale video, spogliatoi e convitto per creare un ambiente unico e permettere a medici, fisioterapisti e allenatori di lavorare con più squadre. In Italia siamo alle eccezioni: Milan e Inter, ad esempio, affittano strutture di qualità, mentre Roma, Juventus e Atalanta ne sono proprietarie. Il Torino sta aspettando il via libera per una cittadella dello sport in zona Filadelfia, il Carpi sogna un centro sportivo, mentre il Verona ha in gestione l’antistadio. La Lazio vorrebbe tutti i ragazzi a Formello, invece il Frosinone vuole portare il settore giovanile alla Città dello Sport di Ferentino. L’Anderlecht investendo sul settore giovanile ha cresciuto talenti come Praet e Tielemans: vendendo uno di loro ripagherebbe tutto il centro sportivo.

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