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Insulti sul web: arriva il Daspo social

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In arrivo provvedimenti intesi a regolare l’utilizzo dei social da parte dei tifosi: si va dal semplice richiamo al blocco dell’abbonamento

Le misure repressive – o comunque le restrizioni a certi comportamenti – messe in atto negli stadi in questi anni hanno sempre scatenato ondate di polemiche: in molti, specie esponenti del tifo organizzato di tutte le piazze d’Italia, hanno spesso parlato di decreti liberticidi, che soprattutto allontanano i tifosi dallo stadio. Adesso, però, potrebbe entrare in scena un nuovo protagonista che già ha attirato critiche di ogni tipo. Secondo il Corriere dello Sport, infatti, i club potranno monitorare i comportamenti dei propri sostenitori sui social tramite il Supporter Liason Officer, una sorta di “Grande Fratello” in grado di controllare eventuali commenti o attività sopra le righe dei supporters – si tratti di Facebook, Twitter, Instagram e via dicendo – e di segnalarli al club.

La società interessata, per quanto riguarda i tifosi doriani ovviamente la Sampdoria, potrà così riservarsi la possibilità di valutare la gravità di determinate affermazioni e di richiamare il tifoso, bloccare l’emissione del biglietto o, addirittura, negare la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento. Un caso di questo tipo si verificò in Inghilterra a gennaio 2018: un sostenitore del West Ham insultò ripetutamente un giocatore avversario – Jack Livermore -, facendo pesante ironia sul figlio del giocatore, scomparso poco dopo la nascita quattro anni prima. Dopo un’indagine interna, la dirigenza degli Hammers, appurati i fatti, decise di bandire per sempre dallo stadio il tifoso. Per quanto riguarda il provvedimento di cui parliamo, si tratterà esclusivamente delle attività sui social networks: una sorta di Daspo 2.0, che imporrà ai tifosi di regolare i toni e di esprimersi in maniera semplicemente civile, come troppo spesso, purtroppo, al giorno d’oggi non avviene.

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