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Inferno a Marassi: infiltrati tifosi del Napoli, Spartak Varna e Marsiglia
Non potevano andare a Torino perché quasi tutti “daspati”, quindi un gruppo di tifosi del Napoli, in compagnia di quelli dello Spartak Varna, hanno virato verso Genova per il derby della Lanterna. Sono, infatti, gemellati con il Genoa e hanno, quindi, pensato di unirsi agli ultrà del Grifone. Hanno superato checkpoint di steward e polizia, poi si sono sistemati in gradinata nord. Come ci siano riusciti senza biglietto è ancora un mistero. Lo stesso è accaduto con i tifosi dell’Olympique Marsiglia, gemellati con quelli della Sampdoria. Gli investigatori della Digos hanno formalmente chiesto alle società l’elenco nominativo dei biglietti venduti. C’è l’ipotesi, secondo Il Secolo XIX, che possano essere entrati al Ferraris con biglietti intestati ad altre persone.
Sono stati proprio i napoletani e bulgari intorno a mezzogiorno in via Moresco ad accendere la miccia degli scontri tutt’altro che casuali: i sampdoriani incrociano i genoani, ci sono gli amici, che sono ospiti non graditi, e allora si armano di cartelli stradali e cercano il contatto. Interviene subito la polizia, che però riceve l’ordine di non colpire prima di caricare e i due gruppi si allontanano. E’ solo una tregua, perché la sconfitta nel derby scatena la rabbia repressa dei tifosi della Samp.
Un gruppo, a cui si unisce quello dei francesi, si sistema davanti ai Distinti per aspettare l’uscita dei giocatori. Un po’ di contestazione, botta e risposta con i genoani a poca distanza, ma nulla più. Quando la Questura segnala la fine del servizio del Reparto Mobile, che aveva cominciato il turno alle 6, rispuntano gli ultras blucerchiati: sono le 18:15 e i tifosi blucerchiati colpiscono a via Del Piano. «Hanno colpito quando il grosso della forza impiegata aveva finito il servizio», interviene Roberto Traverso del sindacato Siap, come riportato dall’edizione genovese de La Repubblica. Armati di spranghi e con i volti nascosti dalle sciarpe, fanno scoppiare la guerriglia. Un tifoso in avanscoperta si dirige al monumento a “Spagna” per vedere quanti sono i genoani, ma viene preso e pestato. I tifosi della Samp reagiscono immediatamente con una spedizione punitiva: sono in sessanta e coinvolgono venti carabinieri del Battaglione. Un maresciallo resta ferito da un colpo di catena, accorre la Digos ma gli ultras distruggono il parabrezza di una macchina e poi si disperdono.
Non è finita qui: alle 21:30 si verifica un nuovo contatto, ma scappa l’arresto di Marco Petulicchio, 44enne dei Fedelissimi, accusato di resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Il Daspo gli era scaduto un anno fa. E’ stato poi scarcerato con l’obbligo di dimora e il divieto di uscire quando si gioca a Marassi. «Per l’ennesima volta la zona è diventata un campo di battaglia e le strade sono rimaste chiuse sino alle 19, i tifosi violenti devono essere puniti con il Daspo a vita», dice il presidente del municipio, Massimo Ferrante.