2014
Immagino (tanto non costa nulla)
Non c’era molto che si potesse fare, lo sapevamo. Qualcuno l’ha ammesso ricordando l’attitudine della Juventus ad essere favorita dagli arbitri, qualcun altro ha semplicemente riconosciuto la disarmante superiorità dei bianconeri. Mihajlovic non rientrava in nessuna delle due categorie e, come anche la sua mente tattica De Leo ha detto, solo il 20% del suo gioco è dipeso dall’avversario. Il restante 80 è stato caratterizzato dall’ormai solito credo: squadra alta, pressing a tutto campo e circolazione veloce del pallone. Oltre alla consueta attenzione alla preparazione delle situazioni da calci d’angolo, da cui ieri sono nati i due goal e almeno altre due azioni pericolose. In particolare, rivedendo gli highlights, ci si rende conto che tutti i giocatori all’arrivo dello spiovente si concentrano nel mezzo dell’area di rigore, tranne Gabbiadini che si defila. Ed è lui che provoca l’autorete di Barzagli e che segna il goal del 3-2 dopo la respinta di Buffon.
Sono i dettagli a rendere la grande partita della Sampdoria solo un’onorevole sconfitta. La trappola del fuorigioco non riuscita in occasione del primo goal, la spartana marcatura di Mustafi su Llorente in occasione del secondo, l’appoggio sbagliato da Palombo e l’ingenuità di Regini nel terzo. E i due pali colpiti, proprio come a Napoli. Anche stavolta, non possiamo che applaudire. Personalmente lo faccio ricordando quel 24 agosto, in cui, sotto la pioggia torrenziale, la Sampdoria ospitava una Juventus che, per una serie di ragioni, appariva meno forte e consapevole di quella di ieri. Di quella partita ricordo l’inettitudine della Samp a rendersi pericolosa e il suo atteggiamento così fastidiosamente passivo. Non a caso solo una volta Buffon fu impegnato e la percentuale del possesso palla, se rapportata ai numeri alti della gestione Mihajlovic, era bassissima: 32. Poi cinque mesi dopo, contro una squadra che nel frattempo ha vinto 11 partite di fila (in cui ha subito solo due goal), consacrato definitivamente Tevez e Pogba, la Sampdoria ottiene il 50% del possesso palla e tira cinque volte verso lo specchio della porta avversaria.
A volte, provo ad immaginare la Sampdoria sinisiana con Borja Valero al posto di Palombo e Cuadrado al posto di Soriano (o Wszolek, guardando alla partita di ieri). E mi viene da pensare a cosa potremmo fare con un giocatore così bravo nel gestire il pallone e nel tenere alta la manovra ed un altro rapido, intelligente e bravo nell’uno contro uno. Mi immagino una corazzata leggendaria, capace di vincere dappertutto. E giovane, bella, moderna. Blucerchiata e sinisiana.