2014

Il segreto di Sinisa? Il ristorante di fiducia

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Da quando è arrivato a Genova Sinisa Mihajlovic la Sampdoria ha decisamente cambiato passo, raccogliendo 28 punti in 16 partite e raggiungendo una salvezza più che tranquilla, con 37 punti totali a 9 giornate dal termine: impensabili ad inizio stagione, pura e semplice realtà oggi, all’indomani di una spettacolare vittoria per 5-0 contro l’Hellas Verona, una delle sorprese del campionato ora in evidente calo di condizione, che però anche ieri ha saputo costruire le proprie occasioni sfiorando più volte il gol che avrebbe riaperto la partita, non riuscendoci.

Dietro a questi fantastici mesi blucerchiati ci sarà sicuramente qualcosa e Gianluca Di Marzio attraverso il suo sito ufficiale sembra aver trovato una possibile chiave di volta per capire cosa c’è dietro a Sinisa Mihajlovic e alla sua Sampdoria, che escuse 3 partite bruttine ha sempre raccolto punti giocando bene e di collettivo, l’unico vero modo per tirarsi fuori da situazioni scomode.

Ma torniamo al segreto del mister, una tradizione che appena tornato a Genova ha ripreso visto che l’aveva iniziata fin dai tempi in cui era un giocatore blucerchiato, quei 4 anni dal 1994 al 1998: il suo segreto è andare con frequenza nel suo ristorante di fiducia, La Piedigrotta da Carmine e Antonio, famoso ristorante a Nervi, splendida zona di Genova: «Viene, tra pranzo e cena – racconta Carmine Vaccaro, uno dei gestori del locale – almeno un paio di volte a settimana  È qui che ha invitato a mangiare la squadra appena arrivato a Genova come allenatore della Sampdoria: nessuno escluso, dai giocatori ai magazzinieri. Ed è stato in quel giovedì sera che ho capito quanto sarebbe diventato forte il suo gruppo. Durante la cena li ha lasciati liberi e poi con la Lazio, dopo tre giorni, fecero una gara perfetta. Sabato prima di andare in ritiro è venuto a pranzo con il fratello e qualche amico. Ha mangiato dei paccheri con la gallinella di mare: gli sono piaciuti talmente tanto che quasi non abbiamo dovuto mettere il piatto in lavastoviglie».

Un rapporto oramai ventennale, diventato oramai amicizia e che la settimana scorsa si è rinsaldato: «Dopo la sconfitta di Bergamo l’ho visto 3 volte. Ed ho avuto sempre l’impressione che fosse tranquillo perché sapeva che contro il Verona sarebbe stata tutt’altra storia. Ha dei poteri straordinari. Riesce a tirare fuori il meglio da ogni giocatori. Ha portato una grande fiducia responsabilizzando tutti. Anche quelli che sembravano mezzi giocatori con lui diventerebbero fenomeni…».

Le preferenze del Mister? «Adora il crudo di pesce, lo vuole sempre ben condito, ma di recente gli piace molto la catalana. Poi va matto per l’Amaro del Capo ma non sempre riesco a trovarlo: fa sempre storie per questo, comunque alla fine ci scherziamo su. Proprio come accade con i vini. Ora mi sono rimaste solo due bottiglie del suo preferito e mentre aspetto che arrivino le scorte, provo ad accontentarlo con altre scelte».

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