2014
Il Secolo XIX – Mustafi: «Samp? Non avrei problemi a restare»
Il suo Mondiale è finito a Porto Alegre contro l’Algeria, ma è stata comunque un’esperienza positiva. Un’esperienza che per Shkodran Mustafi non sarebbe nemmeno dovuta esistere, ma che ha avuto luogo grazie all’infortunio di Marco Reus. Tre presenze, 131′ di gioco e tanta soddisfazione, anche se…: «Il morale è un po’ giù, ma sono soddisfatto per quanto ho fatto. Ora resto in Brasile e tifo Germania». Sulle sue condizioni, il tedesco dà questo resoconto: «Ho uno strappo dietro la coscia. Mi toccano dieci giorni di stop assoluto. Ho fatto un movimento strano, ho capito subito che mi ero fatto male. Il mio Mondiale finisce qui, è impossibile recuperare».
ANCORA IN BRASILE – Tuttavia Mustafi sa già quel che vuole fare: «Resto in Brasile. Ho parlato con il dottore della Samp e con il medico della Germania: entrambi pensano che sia meglio curarsi qui evitando un volo di 12-13 ore – ha commentato il tedesco ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Resto e faccio il tifo per i compagni anche perché il Mondiale lo vinciamo noi. Poi quando tornerò in Germania farò dei controlli e vedremo». Peccato che sia successo ora, quando Loew lo ha promosso titolare: «Una cosa così ti butta giù, è normale. Però son contento di esser venuto in Brasile, soddisfatto per quanto e come ho giocato». Chissà se Loew gli ha parlato: «Ancora no, ma contro l’Algeria mi ha schierato dal 1′ e per me vuol dire tanto. Mi stava dando fiducia: questa è la cosa più importante».
SFIDA A CR7 – Il sogno era quello di sfidare Cristiano Ronaldo, altro obiettivo realizzato: «Sì, Loew mi ha mandato in campo contro il Portogallo. E’ stato il momento più emozionante, sono entrato in campo e mi è sembrato di non capire nulla, di essere in un sogno. Poi tocco il primo pallone, faccio un passaggio e capisco: non è un sogno, è una partita vera». Contro Ronaldo per giunta, il preferito di Mustafi: «Ha vinto il Pallone d’Oro ed è fortissimo, però in Brasile ho capito ancora di più che nessuno può vincere da solo. Ronaldo è straordinario, ma è anche lui un uomo, non un dio. E al Mondiale sono tutti forti». Della Samp Mustafi ha sentito qualcuno: «I compagni e tanti tifosi che mi hanno incoraggiato sia prima che dopo l’infortunio. Mi ha fatto piacere».
L’AMICO SORIANO E LA NUOVA PROPRIETA’ – Il suo amico Soriano è stato abbandonato. E pensare che Mustafi doveva andarci in vacanza insieme: «E invece sono andato al Mondiale, anche se gli dovrò offrire un viaggio in Brasile. Lui mi aveva detto che avrei giocato, io gli avevo detto che era impossibile e che lui era matto. Così è nata la scommessa di un viaggio in Brasile. Ora mi toccherà pagare la scommessa…». Tanti i cambiamenti societari con l’arrivo di Ferrero: «Ho visto e non me li aspettavo, ma su questo non dico nulla: devo solo pensare a giocare – conferma Mustafi, 22 anni – Voglio solo recuperare presto e farmi trovare pronto per la prossima stagione».
FUTURO BLUCERCHIATO? – Già, la prossima stagione. Chissà se sarà con la maglia della Sampdoria o senza. Tanti lo cercano, sopratutto in Germania, dove si possono permettere il costo del suo cartellino: «Lo so che ci sono tante voci, ma come avevo detto a mio padre e al mio procuratore ora voglio pensare solo al Mondiale. Quando tornerò a Genova, parleremo con la Samp e vedremo». Intanto a Mustafi non dispiacerebbe restare: «Certo, sarei contento. Alla Samp mi sento bene e se stai a casa stai bene. Con la Samp ho esordito in A, sono cresciuto e non avrei problemi a restare. Anche in Brasile ho incontrato qualche tifoso della Samp e ho autografato qualche sciarpa blucerchiata. Questo Mondiale l’ho giocato da sampdoriano perché l’ho conquistato con la Samp».