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Il ruggito di Caprari: «È dura stare fuori». E il prof Borino è ottimista
L’infortunio in allenamento e il lungo percorso di riabilitazione. Caprari a cuore aperto: «Ho provato tanta rabbia»
Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di vedere Gianluca Caprari correre assieme ai compagni di squadra, ma manca meno di quanto si potesse pensare a seguito di un infortunio importante come quello patito dall’attaccante della Sampdoria: «L’infortunio me lo ricordo ancora bene – racconta Caprari ai microfoni di Samp TV -. Era in allenamento e pioveva tanto, il campo era bagnato, stavamo facendo tattica 11 contro 0. Un tiro respinto ha mandato il pallone lontano, sono andato a recuperarlo e mi è scivolato il piede. Ho sentito rompersi l’osso. L’infortunio è una frattura al perone, i dottori mi hanno detto che nella sfortuna sono stato fortunato perché non ho intaccato i legamenti. Era un periodo in cui avevo continuità, stavo bene per questo la mia rabbia è stata maggiore. Il lavoro di un infortunato è faticoso perché devi ricominciare da zero, non cammini, prima la piscina, poi la bicicletta. Ora sono a buon punto, il professor Borino mi sta rimettendo in sesto».
Ed è proprio il professor Umberto Borino a fare il punto sul recupero dell’attaccante: «Ha intesinficato il lavoro in acqua che permette di dosare il peso del corpo che grava sulla parte infortunata. Abbiamo integrato con lavoro in palestra e la bicicletta a pedalata assistita e con il tempo si sono aumentati i carichi di lavoro. Una fase del percorso di recupero verrà svolta a Domodossola, lì in termini di volume i carichi di lavoro saranno importanti. La componente psicologica è determinante, soprattutto in infortunio serio come quello patito da Gianluca. Per l’opionione pubblica il calciatore è un privilegiato a cui non sono concessi pensieri personali, tutti gli aspetti umani e psicologici che possono agevolare il percorso di recupero passano in secondo piano, ma non per un rieducatore, perché sono fondamentali. Caprari ha reagito come un leone, ha tirato fuori aspetti del suo carattere che gli hanno permesso di anticipare il suo periodo di recupero. Non siamo distanti da quando lo rivedremo correre in campo».