2013
Il ritorno del Genio al Ferraris: venti anni dopo senza Mancini ed Eriksson
Lo chiamavano “Il Genio” per assonanza col suo nome, Eugenio, ma anche per acclarare una capacità di regia non indifferente. Eugenio Corini, ex centrocampista, ex numero 5, da Bagnolo Mella fino a Verona, passando per Palermo, Torino – in doppia maglia – Napoli, Brescia, Piacenza e Sampdoria.
Al suo debutto in Serie A, al Bentegodi, trovò una vittoria, proprio sulla Sampdoria, che stese l’allora tecnico Ciro Ferrara e rilanciò i clivensi, sicuri di aver fatto una scelta coraggiosa, da premiare: Corini tornava in quello stadio, da padrone, dopo nove anni, 134 presenze e 27 goal: tra punizioni e simili. Ora i doriani sono pronti a gridare vendetta, a far sapere al loro ex centrocampista che se è stata facile a Verona non lo sarà altrettanto a Marassi.
Al Luigi Ferraris, però, in quanti ricordano Eugenio Corini? Era la stagione 1992/93, era la Sampdoria di Sven-Goran Eriksson, di Gianluca Pagliuca, di Marco Lanna, Giovanni Invernizzi, Enrico Chiesa e Roberto Mancini. La sua prima presenza con la maglia blucerchiata in Serie A, Corini la trova sostituendo Mannini al 16′ del primo tempo: gioca 76 minuti, contro l’Udinese, che perderà 1 a 2, dopo essersi accomodato in panchina per 180 minuti, contro Lazio e Ancona.
Dopo quella partita Corini sarà sempre titolare per 90 minuti fino alla 21esima di campionato, contro il Milan, quando sul 4 a 0 uscirà al 78′. Ne perderà, poi, soltanto altre tre in quella stagione: in panchina per 90 minuti contro il Torino e con Pescara e Roma, senza toccare mai il campo di gioco. 22 partite da titolare, 2 da subentrato e 5 in panchina con un totale di quattro reti: la doppietta al Cagliari (14′ e 68′) su azione la prima e su rigore la seconda; una rete all’Atalanta, su rigore procurato da Mancini, e la rete vittoria con il Brescia, partita nella quale affianca Lombardo, Jugovic e Katanec a centrocampo. Un goal ogni 500 minuti, quattro totali, e 2000 minuti in campo con la Sampdoria. Una stagione intera, praticamente. Una Sampdoria che poteva ancora dire la sua.
La Sampdoria arrivò settima e mancò di un solo punto la qualificazione alla Coppa Uefa, andata poi al Cagliari. Corini andò al Napoli e il 29 agosto della stagione successiva debuttò proprio contro la Sampdoria: 90 minuti intensi, ma per lui lo score finale fu peggiore. Prima di rivedere il Corini che ricordiamo oggi avremmo dovuto attendere il 1998, quando da Verona passò al Chievo, dove è ora. Dove proverà ad arginare la Sampdoria domani alle 12:30, al Lugi Ferraris, dove da allenatore, per ora, non è mai entrato contro la Sampdoria.