Il Pazzo e la Samp: «Che vittoria a Roma! Il Werder? Ah, quella scivolata di Ziegler...» - Samp News 24
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2013

Il Pazzo e la Samp: «Che vittoria a Roma! Il Werder? Ah, quella scivolata di Ziegler…»

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La straordinaria vittoria del Milan sulla Lazio, due giorni fa, porta soprattutto la sua firma. Giampaolo Pazzini, protagonista in casa Milan, è stato ospite della trasmissione Undici di Pierluigi Pardo su Italia2. L’attaccante nativo di Pescia ha ricordato i tempi alla Samp ed in particolare i momenti topici della sua esperienza sotto la Lanterna.
Esordisce ricordando un inizio di stagione tutt’altro che semplice per il suo Milan: «I primi due mesi sono stati difficili, c’era poca fiducia, zero entusiasmo, poi la rimonta a Napoli e la vittoria sulla Juve hanno cambiato tutto, ci hanno dato la convinzione che non eravamo quelli dei primi due mesi». E di goal Pazzini, zitto zitto, ne ha fatti 12, di cui 5 contro il Bologna (tra andata e ritorno): «Giocare sempre col Bologna? quest’anno è andata bene, ma ricordo anche bruttissime partite a Bologna» dice, ricordando le amare delusioni blucerchiate al Dall’Ara, in particolare quel 3-0 subito l’8 marzo 2009. 

Poi si entra nel vivo. Si parla di mercato e di Marotta: «Lo conosco dai tempi dell’Atalanta, mai telefonate dirette, tanti avvicinamenti ma mai niente di concreto» dice, liquidando le voci passate di un possibile approdo alla Juventus. E invece è arrivato il Milan: «Chi ci ha guadagnato nello scambio con Cassano? Sicuramente io, che ho trovato questa squadra fantastica». 
Cassano, il compagno di quella fantastica esperienza a Genova: «Ricordo della Samp? Due anni molto belli, ci siamo divertiti tantissimo, lui si diverte a far gli assist, ma poi ci vuole qualcuno che la butti dentro. Era un gruppo fantastico». Proprio il barese è reduce da un’altra vicenda burrascosa, quella della lite con Stramaccioni. Pazzini ne parla in modo scherzoso: «La talpa del caso Cassano? Lo sanno un po’ tutti chi è. Barzaghi (giornalista Mediaset, ndr) frequenta tutti i giorni la Pinetina, ha fatto un servizio non veritiero».

Come di consueto per la trasmissione di Pardo, è tempo di foto. Undici, come il nome del programma. Scorrono le immagini di Favini (suo mister nella primavera dell’Atalanta), di Prandelli, del matrimonio, del debutto all’Inter e della Sagrada Familia di Barcellona (la città in cui lui e il Milan giocheranno, la settimana prossima, un match cruciale). La foto con Montolivo, che Pazzini commenta dicendo: «Lui e Toni sono i miei migliori amici, ma con “Monto” siamo cresciuti insieme, abbiamo giocato insieme a Bergamo, a Firenze e ora a Milano», quella della tripletta di Wembley, e quelle blucerchiate. Gli attimi della finale di Coppa Italia: «Una serata fantastica, 20-25mila tifosi, avevamo eliminato l’Inter, è stata una grande cavalcata, sarebbe stato bellissimo vincere per i tifosi, purtroppo è andata male», quelli della splendida vittoria primaverile di Roma (l’1-2 che inguaiò i giallorossi e premiò la Samp): «Grandissima serata, primo tempo in cui non ci avevamo capito niente, poi nell’intervallo le urla del mister e nel secondo tempo l’abbiamo ribaltata. Da quella partita abbiamo iniziato veramente a crederci per la qualificazione in Europa. Senso di colpa verso i tifosi della Roma? In quella Roma c’era Toni, noi dovevamo andare in Champions e dovevamo passare da quella partita. La Roma avesse vinto contro di noi avrebbe vinto sicuramente lo scudetto».
Il 16 maggio, data indelebile nei cuori blucerchiati, fu il giorno della qualificazione ai preliminari: «Annata incredibile, grandi vittorie, il nostro scudetto. Bellissima soddisfazione, una gran festa, non solo allo stadio ma anche in città, una marea di tifosi, davvero un gran bel giorno, per noi, per il Presidente e per i tifosi». Col Werder però, non andò affatto bene: «Grande rammarico, quella squadra meritava la Champions, i tifosi lo meritavano. Anche dopo le partite dei preliminari avevamo fatto bene, vincevamo 3-0 poi la scivolata di Ziegler… è andata così»

Con la collaborazione di Nicolò Vinci

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