2015

Il pagellone di SN24 – Vasco Regini

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Una immagine mi ha colpito più di tutte in questa stagione ed è datata 24 febbraio 2015: la sera del Derby della Lanterna di ritorno, finito 1-1. Al fischio finale Mihajlovic scatta dalla sua panchina e si dirige minaccioso verso Vasco Regini, colpevole di aver provocato un fallo di una ingenuità spaventosa all’ultimo minuto della gara (avversario lontano dalla porta, sulla linea laterale e girato di spalle). Il conseguente calcio di punizione, con traversa di Kucka e salvataggio mircoloso di Viviano su Bertolacci, è stato il più lungo e sofferto di tutta la stagione. Il campionato di Vasco Regini, schierato sempre come laterale sinistro di difesa, è stato molto tortuoso e costellato di momenti, tecnicamente parlando, molto difficili. Analizzando la stagione del terzino in profondità non si può non notare una discrepanza fortissima nella personalità dimostrata nella fase difensiva e in quella offensiva. Da una parte, la fase difensiva per la precisione, si sono viste cose davvero negative. A partire dalle difficoltà palesate nei movimenti collettivi di reparto (diagonali e fuorigioco su tutti), passando per le problematiche gestioni degli uno contro uno (per l’appunto costellati di falli troppo ingenui), per finire con la fase di disimpegno, spesso ruvida e priva di qualità e costrutto. E c’era pure qualche esperto che parlava di Vasco come di un centrale senza se e senza ma. Non penso di essere smentito da moltissimi se affermo che la fascia sinistra di difesa della Samp è stata difensivamente un punto debole molto forte nella stagione appena trascorsa (anche per merito di Mesbah). Le qualità di Regini come atleta, soprattutto in relazione alla fase offensiva, sono invece indiscutibili. Certo se da una parte lo abbiamo ammirato giganteggiare palla al piede, da sempre suo cavallo di battaglia, dall’altra lo abbiamo visto anche crossare con non poca ruvidità in molteplici occasioni. Difficile non notare certe situazioni di precarietà nel suo gioco, nonostante il giocatore sia in una fase di crescita e sviluppo in cui gli errori si devono e possono commettere. Devo però ammettere che mi aspettavo qualche passo in avanti in più rispetto alla scorsa stagione. 

Vasco Regini è, probabilmente, ancorato a una idea di terzino troppo antica e poco sfumata. Le sue possibilità offensive sono evidenti, sopratutto considerando la sua corsa e il suo fisico, ma non si stanno sviluppando nella giusta direzione, o almeno non con continuità. Servono maggiore delicatezza nel tocco di palla e meno errori nel disimpegno, fase cruciale per un difensore laterale chiamato spesso a iniziare l’azione in zone di campo dove si può correre. A livello difensivo, invece, i miglioramenti da fare sono molti, soprattutto nelle letture di gioco prima di entrare in possesso della palla o di essere coinvolti in qualche modo nell’azione. Per lui questa stagione il voto non è sufficiente ma le possibilità di miglioramento sono tante in tutte gli aspetti del gioco. In sintesi una stagione con più passi indietro che in avanti: voto 5.

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