2014
Il pagellone di SN24 – Roberto Soriano
Quest’anno al fantacalcio ho indovinato tre giocatori, tre scelte intelligenti: De Sanctis in porta – perché è stato il meno battuto della Serie A e nessuno, ad agosto, se l’aspettava – Cassano in attacco – perché è sempre una certezza di bonus tra gol e assist – e Roberto Soriano a centrocampo. Non l’ho schierato per tutta la prima metà del campionato, perché d’altronde non avrebbe avuto senso, ma con l’arrivo di Mihajlovic ho finalmente tirato un sospiro di sollievo e l’ho collocato tra Pjanic e Behrami sempre. Ho portato a casa cinque gol, che mi vanno pure bene, e voti abbastanza soddisfacenti per una squadra non costruita per la vittoria. Ero la Sampdoria del fantacalcio, insomma.
La storia di Soriano, però, oramai la conoscete tutti: è da Bardonecchia che in prima persona mi sono battuto per far sì che finissero le angherie contro quello che Cassano definì il più talentuoso dei giovani di quella Sampdoria nella quale stava giocando e brillando. Ha passato mesi d’inferno, mesi di sfottò: tra chi gli chiedeva, sghignazzando, se durante l’estate vi fossero state richieste, sapendo che “Soriano nessuno lo vuole”, fino a chi diceva che era un giocatore da scaricare altrove, a fronte anche del suo rinnovo contrattuale. E a dirla tutta, da come scendeva in campo con Delio Rossi, qualche perlpessità potevamo anche averla.
Però poi Soriano ha incontrato Sinisa Mihajlovic. Ha incontrato il serbo e si è svegliato: i calzettoni abbassati fino alla caviglia continua a portarli, ma corre, tira, costruisce ed è il terzo miglior marcatore di questa squadra, insieme con Okaka. Pur non essendo un attaccante. Ha guadagnato uno stage con la nazionale italiana, lui che le giovanili le ha fatte praticamente tutte, e già a marzo vederlo fisso nella formazione titolare non era una sorpresa. Magari lo era non vederlo. Poche settimane fa è stato anche eletto Giovane Rivelazione al Trofeo Borgonovo: Soriano, non qualcun altro.
Ora definire Soriano un fuoco di paglia direi che non è fattibile: se lo fosse stato non sarebbe durato più di qualche mese. Lo attendiamo all’inizio del prossimo campionato, con la stessa intensità di adesso, con la stessa voglia di fare che lo ha contraddistinto in questi ultimi mesi: perché adesso – complice anche il gruppo di tifosi RS21 – ha anche il supporto dei tifosi e della piazza. Non può sbagliare. Che l’anno prossimo sia l’anno di Soriano alla Sampdoria, e che la tecnica di questo giocatore ci dia soddisfazione. Cercando magari di restare sveglio e fresco mentalmente per tutti i 90 minuti.