Il pagellone di SN24 – Pedro Obiang

Avere solo 23 anni non significa non avere già una bella esperienza sulle spalle, soprattutto se è dal 2008 che hai la maglia blucerchiata addosso. Pedro Obiang è ormai un veterano della Sampdoria, alla sua quinta annata tra i grandi, e questa può essere definita la stagione della sua conferma ad alti livelli. Praticamente sempre titolare nello scacchiere di Mihajlovic, quasi sempre come interno, qualche volta come regista, ha avuto l’onore (e anche l’onere) di diventare vice-capitano dopo la partenza di Gastaldello.

Pedro è il classico ragazzo simbolo della globalizzazione: nato a Alcalá de Henares, in Spagna, da genitori equatoguineani, è ormai italiano acquisito dopo 7 anni nel nostro paese. Fuori del campo con quegli occhiali da intellettuale, sul terreno da gioco con la grinta e la voglia di raggiungere ogni pallone.

Obiang veniva sicuramente da una stagione tutt’altro che positiva, zeppa di acciacchi e infortuni, che gli avevano fatto perdere il posto da titolare. Poi Mihajlovic quest’anno decide di tornare al modulo in cui rende probabilmente meglio, il 4-3-3, e lo spagnolo si riprende di prepotenza il posto. E riesce anche a fare quello che nelle precedenti stagioni non gli era praticamente mai riuscito: segnare qualche gol. L’unica marcatura in serie A era relativa infatti ad un Sampdoria-Pescara 6-0 del 2013. Nel 2014/2015 Pedro riesce a gonfiare la rete in tre occasioni: la prima il 19 ottobre al 38′ di Cagliari-Sampdoria 2-2, siglando il momentaneo 2-0; un’altra il 21 dicembre sbloccando il risultato di Samp-Udinese 2-2 e l’ultima il 1º febbraio nella sconfitta esterna contro il Torino per 5 a 1, siglando il suo gol più bello con un gran colpo di tacco.

Ma dopo un gran girone di andata, anche lui, come il resto della squadra, nel ritorno cala vistosamente. Diminuiscono la sua intensità in mezzo al campo, i suoi contrasti e anche i suoi inserimenti che lo avevano contraddistinto nella prima parte di stagione. E nel finale lo si ricorda soprattutto per il clamoroso gol sbagliato in casa contro la Lazio, calciato in Gradinata Nord da ottima posizione invece di metterla in rete.

La stagione di Pedro può essere definita comunque più che positiva, con 36 presenze e 3 gol totali, sia per le prestazioni che per il salto di qualità all’interno della squadra: un bel 7 non glielo toglie nessuno.