2014

Il pagellone di SN24 – Nenad Krsticic

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Per analizzare la stagione appena disputata da Nenad Krsticic bisogna per forza partire dall’ultimo flash dell’annata 2012-2013, chiusa in anticipo, a causa dell’entrataccia di Matuzalem nel Derby del 14 aprile 2013. Sì, perchè la genesi del campionato 2013-2014 parte proprio dai quasi 3 mesi di stop che il serbo ha dovuto superare per il grave infortunio del legamento astragalico, del legamento peroneo calcaneare e della capsula della caviglia sinistra, lesionati dopo 10 minuti dal via della terz’ultima stracittadina.

Tutta l’estate quindi è stata viziata dal recupero dall’infortunio per un ragazzo che già in passato ha dovuto lottare per sconfiggere una malattia ben più grave. A questo fardello negativo, se n’è aggiunto un altro dolce, ma altrettanto delicato. Infatti, Nenad ha avuto l’onere e l’onore di indossare la maglia numero 10. Un numero pesante per un talento con la testa sulle spalle voglioso di ripetere la stagione d’esordio in A chiusa in anticipo, ma con numeri importanti e prestazioni convincenti. Così l’annata è iniziata con determinati presupposti con Krsticic perno del centrocampo a cinque, ma orfano di Poli, ceduto al Milan, e della versione migliore di Obiang, mai vista quest’anno. Però nella fase iniziale, dall’esordio contro la Juventus fino all’esonero di Rossi dopo la sconfitta contro la Fiorentina, le prestazioni del serbo sono state al di sotto delle aspettative non essendo quasi mai in grado di reggere un reparto che ha perso brio e dinamicità. La crisi del numero 10, che è andata di pari passo con quella dell’amico Pedro, però ha trovato conforto nell’arrivo del connazionale Sinisa Mihajlovic che al primo ha donato le chiavi del centrocampo a discapito del secondo, al quale ha preferito Palombo, tornato a centrocampo. Via via la stagione di Nenad ha cambiato passo toccando però prima il punto più basso proprio nel giorno dell’esordio di Sinisa con il rosso rimediato contro la Lazio. Dopo il ritorno dalla squalifica il numero 10 viene avanzato sulla trequarti e la prestazione in casa del Chievo fa da spartiacque al suo campionato. Finalmente il rendimento di Nenad sale e si attesta sulla piena sufficienza nonostante una continua alternanza tra trequartista e mediano, anche se davanti alla difesa il serbo soffre a causa della sua struttura fisica, fino al passaggio definitivo nel duo davanti alla linea difensiva dal mese di marzo. Magari quello non è il ruolo più gradito dal classe ’90 che saltuariamente esce anche dalla formazione titolare per poi rientrarci immediatamente come accade nel giorno della sua unica rete stagionale, con dedica speciale, in un partita complicatissima contro il Livorno che vede la Samp vincere in rimonta 4-2 ed arrivare alla quota tranquillità di 34 punti. Il finale poi è sottotono come tutto quello della squadra svuotata nelle ultime 8 partite per le energie profuse nei primi mesi di gestione Mihajlovic.

Una stagione di alti e bassi dunque che ci sentiamo di giudicare con una sufficienza anche se i presupposti erano quelli di una stagione della consacrazione invece di quella che è stata, a tutti gli effetti, una di transizione con 32 presenze, 2304 minuti, ed 1 rete in Serie A, oltre a quella realizzata di destro, una finezza, in Coppa Italia contro il Verona.

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