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2014

Il pagellone di SN24 – Mattia Lomabrdo

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Non è un mistero che Mattia Lombardo a inizio campionato seguisse le partite della Sampdoria dal cuore del tifo, la Gradinata Sud. Ma lui è “giramondo” dentro, e non ci riferiamo solo agli innumerevoli spostamenti che hanno contraddistinto la sua infanzia, al seguito di papà Attilio. Senza scomodare grandi pensatori greci del calibro di Eraclito, tutto gira, tutto è in divenire. E come è giusto che sia per un giovane calciatore che ben si è comportato con la formazione di punta del settore giovanile, il posto in Gradinata si è trasformato dapprima in una comoda seduta in panchina e poi in un posto in campo.

Ma quel posto il giovane Mattia se l’è guadagnato con sudore e determinazione partendo dal basso, dalla Primavera. Con Chiesa, che ad inizio stagione ha rilevato Tufano sulla panchina dei blucerchiati, Lombardo arretra, dal centrocampo – suo ruolo naturale per sua stessa ammissione – al centro della difesa, facendo lo stesso percorso che ha fatto Palombo con Delio Rossi. Giramondo anche sul campo, ma per scelte altrui. Nonostante l’arretramento, Lombardo continua a segnare gol su calcio di punizione, suo punto di forza di un repertorio tecnico importante. Arrivano gioie e dolori dal 2013/14 in Primavera. Già perchè le due vittorie nel derby della Lanterna non si possono non considerare ma è altrettanto vero che pesa sul groppone della Sampdoria l’eliminazione agli ottavi di finale della “Viareggio Cup” ad opera dei colombiani dell’Envigado e la mancata qualificazione alla Final Eight di categoria, sfumata nello spareggio contro la Roma, vinto due a zero dai giallorossi.

Ci ha pensato Mihajlovic a cancellargli tali scorie. La prima convocazione assoluta in prima squadra il numero 31 se la guadagna nel match casalingo contro l’Hellas. Per la verità, per il tecnico serbo sarebbe stato agevole lanciare un giovane in una partita già serrata dopo i primi quarantacinque minuti e che ha visto la Sampdoria chiudere i conti sul cinque a zero. Il diciannovenne di Genova, però, deve aspettare il 13 aprile: a Marassi si gioca Sampdoria-Inter, che rimarrà nel ricordo della gente comune come l’head to head tra Icardi e Maxi Lopez, ma c’è qualcun altro che se la ricorderà per altri motivi. I rulli a bordo campo segnano 84′, manca poco alla fine di un match sofferto che stronca le gambe a Gastaldello e compagni, ma per Mihajlovic questo è il momento giusto: Lombardo dà il cinque a Palombo, un altro “giramondo” del campo, anche lui per scelte altrui. Il cuore di Mattia batte a più non posso per quei sei minuti più recupero in cui si trova a fare a spallate con Cambiasso, Kovacic ed Hernanes, campioni “conosciuti” solo tramite tv, play station e album Panini, a centrocampo, sì questa volta a centrocampo. E anche negli spogliatoi l’emozione non manca: «Ero lì e mancavano quindici minuti alla fine, poi il mister mi ha detto di entrare. Aspettavo questo momento da tanto e quando sono entrato mi sembrava di essere in un altro mondo. Ero un po’ stranito, ma ero davvero contento. Speriamo sia la prima di tante presenze».

La prima di tante avventure, per un “giramondo” che dopo aver conquistato la Primavera tenterà di far innamorare i suoi stessi tifosi, già a partire dal ritiro di Bardonecchia. In bocca al lupo Mattia!

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