2013

Il pagellone di SN24 – Jonathan Rossini

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Se il tuo debutto in Europa League precede quello in Serie A ci sono delle domande da farsi. La più semplice è: siamo dinanzi a un campione o futuro tale? La risposta non l’abbiamo ancora trovata, perché per quanto Jonathan Rossini sia arrivato ad appena 20 anni a debuttare in una competizione europea, ha dovuto attendere i 22 per la Serie A, con Ciro Ferrara. 

Così come Andrea Costa anche Rossini ha avuto una stagione da assoluto protagonista, almeno nella prima parte di stagione: con il tecnico napoletano in panchina, per il difensore svizzero non c’è mai stata una settimana di riposo né una gara nella quale è subentrato a qualcuno. Con Costa e Gastaldello lui formava la difesa titolare. Con Delio Rossi, poi, dopo la Lazio ha visto l’esplosione di Angelo Palombo nel ruolo di difensore e l’ex Udinese è finito in panchina: alti e bassi che lo hanno portato a sole 6 presenze da titolare e una da subentrato col Bologna. 

Sono arrivate critiche, diverse, ma in un certo senso anche comprensibili perché Rossini, d’altronde, era al suo primo anno in Serie A. Difende come uno svizzero, di certo non come Dragovic o come il Senderos dei tempi buoni, ma Jonathan Rossinii limiti li ha dimostrati più volte e qualche colpo al cuore ce l’ha regalato anche l’anno scorso in Serie B. Con Gastaldello al proprio fianco il margine di crescita era importante, così come la copertura era assicurata, ma il Capitano non potrà fare da balia all’infinito e il giovane svizzero dovrà decidere del proprio futuro.

Voto 6: per la costanza e per la futuribilità, ma non di più per i limiti tecnici spesso manifestati. 

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