2015

Il pagellone di SN24 – Fabrizio Cacciatore

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Incredibile come si parli di un pretoriano blucerchiato senza neanche rendersene conto. Forse neanche la dodicesima stagione di Fabrizio Cacciatore come calciatore di proprietà della Sampdoria ha convinto i suoi tifosi fino in fondo. L’annata del terzino è stata a tratti sfortunata, complice un infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi nella seconda parte della stagione. Tuttavia, forse ci si aspettava qualcos’altro da questo ritorno (il secondo) alla base dopo le ottime stagioni degli ultimi anni.

Cresciuto in diversi vivai, Cacciatore è poi approdato alla Samp nel 2003, quando aveva solo 17 anni. Da lì ha trascorso due anni in Primavera e poi quattro in prestito, consacrandosi con la Triestina. Il suo primo ritorno nella Genova blucerchiata è stato interlocutorio: visto poco da Delneri nell’anno della Champions, Di Carlo gli ha dato meno spazio, usandolo sopratutto in Europa League. Ma questo non bastava a Fabrizio, che forse avrebbe voluto giocare di più in campionato (solo cinque presenze nella Serie A 2010-11 con la Samp). Così il ragazzo si è trasferito in prestito prima al Siena e poi a Varese, dove ha sfiorato la A e ha perso una finale play-off proprio contro i suoi ex compagni.

A quel punto, Cacciatore si è trasferito a Verona in comproprietà. Il biennio trascorso con la maglia dell’Hellas l’ha trasformato in un giocatore adatto alla massima serie. Anzi, il terzino è stato un pezzo fondamentale della risalita gialloblu in A sotto la guida di Andrea Mandorlini. Così è sembrata sorprendente la decisione degli scaligeri di non riscattarne il cartellino nell’estate 2014.

Tornato alla Samp, Mihajlovic gli ha dato comunque un buon minutaggio. Se consideriamo la titolarità di De Silvestri, Cacciatore ha comunque giocato ben sette partite tra Serie A e Coppa Italia per gli interi 90′ nella prima parte di campionato. Poi una lesione muscolare al bicipite femorale della gamba sinistra l’ha messo fuori causa, costringendolo a rientrare solo nel finale di campionato. Lo si è rivisto per un quarto d’ora a Udine, il che è stato un buon segnale vista la scarsa forma di De Silvestri in questo finale di stagione.

Il suo score finale del 2014-15 dice: 14 presenze, zero gol. Sarà solo un caso, ma da quando la Samp ha dovuto rinunciare a lui, anche le alternative sulle fasce di difesa si sono ristrette e alla fine la squadra ha patito queste poche alternative. La verità è che bisogna capire cosa vorrà fare Cacciatore nel suo futuro su due fronti.

Il primo è quello riguardante la sua eventuale conferma. Il suo procuratore non ha mai fatto mistero di sperare in un maggior minutaggio per il suo assistito. Un minutaggio che però è stato discreto nella prima parte di campionato, se pensiamo che il terzino è partito come riserva di De Silvestri. La domanda è: a Cacciatore va bene esser la riserva di Lollo o vuole esser protagonista in un’altra compagine di A? Finché non si scioglierà questo dubbio, non sapremo mai se il ragazzo nato a Torino rescinderà questo suo legame di dodici anni con la Samp.

Il secondo interrogativo riguarda la sua posizione in campo. La sua stagione è stata sufficiente, per cui un 6 è il voto migliore che gli si possa dare. Poche prestazioni al di sopra della media, ma anche una sola veramente da censurare (quella di Cagliari, con un’espulsione folle). Ma la curiosità vera sta nel fatto che la sua miglior uscita stagionale è stata quella contro la Fiorentina al Ferraris. Una delle più belle (se non la più bella) gara disputata dalla squadra di Mihajlovic quest’anno. In quell’occasione il tecnico scelse il 3-5-2 e schierò Cacciatore centrale destro di difesa. E il numero 86 tirò fuori una prestazione straordinaria: non sarà il caso di considerare uno spostamento in campo? Magari la sua carriera sarebbe andata diversamente.

Cacciatore scatenato al Ferraris contro la Fiorentina (© FourFourTwo)

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