2013
Il pagellone di SN24 – Enzo Maresca
Finalmente un regista, finalmente un leader a centrocampo. Enzo Maresca in estate scelse la Sampdoria per il suo ritorno in Serie A, categoria che troppo presto si è dimenticata di lui nonostante si sia sempre fatto valere fin da giovane. Ferrara lo chiama, Enzo accetta di buon grado l’invito e l’incarico di faro del centrocampo, dove avrebbe dovuto essere la guida di due giovani e scalpitanti Poli e Obiang.
Giocatore di temperamento, carisma e classe, conquista da subito i tifosi a suon di prestazioni convincenti. La Serie A torna così a godere delle prestazioni del centrocampista di Salerno. Nelle sue 13 presenze nel girone di andata, Maresca mette insieme 3 reti: la splendida rovesciata contro l’Atalanta, calcio di punizione chirurgico contro il Chievo, rigore contro il Catania. Tre reti completamente inutili, ai fini dei risultati di quelle partite. Partite nelle quali la Sampdoria aveva perso la sua identità e in cui Enzo è stato uno dei pochi a salvarsi, se non per le prestazioni almeno per aver cercato di guidare al meglio la barca che purtroppo stava affondando.
Con l’esonero di Ferrara però, il centrocampista giramondo perde la leadership e passa a essere l’ultimo dei gregari, mettendo insieme 163 minuti di gioco. Rossi non lo vede, non è il genere di regista che calza al suo gioco. Emblematica di tutto ciò la pessima prestazione di Cagliari. Ma siamo sicuri che contro Bologna, Fiorentina e Udinese un giocatore della sua esperienza in campo non sarebbe servito? Il 12 maggio Maresca scende finalmente in campo come titolare nell’inutile trasferta contro la Lazio e nell’arco dei 90 minuti dimostra di saperci ancora fare col pallone, dimostra che effettivamente pur non facendo del dinamismo il suo punto forte i suoi lanci millimetrici avrebbero fatto comodo nelle partite passate.
Troppo poche le partite giocate, seppur bene, per valutarlo come meriterebbe. Certamente dimostra di non essere il giocatore bollito che in molti pensavano: voto 6.