2014

Il pagellone di SN24 – Birkir Bjarnason

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Islanda, la “terra del ghiaccio” e dei vulcani: un’isola abitata da poco più di 300 mila anime situata nell’oceano Atlantico settentrionale, tra la Groenlandia e la Gran Bretagna. Clima freddo e condizioni atmosferiche poco favorevoli per il gioco del calcio: eppure lo sport più popolare del mondo è riuscito a radicarsi anche in questa terra ostile.

Birkir Bjarnason, originario di Akureyri – la città del “sole di mezzanotte” – è l’esempio di come il calcio islandese sia riuscito in poco tempo a sfornare giocatori in grado di conquistarsi una squadra del maggiore campionato italiano. La Sampdoria ha voluto puntare su questo giocatore (acquistato dal Pescara con la formula della comproprietà) che si era messo in luce lo scorso anno con la maglia degli abruzzesi: il #22 blucerchiato, però, iniziò nel peggiore dei modi la sua avventura sotto la Lanterna. Il debutto arrivò nella partita più importante e più difficile della stagione, il derby (di andata) che per la formazione dell’allora mister Rossi fu una mazzata (0-3 in favore del Genoa).

L’impatto non fu dei migliori: il centrocampista dalla lunga chioma bionda non era abituato a sfide del genere, ma venne riproposto con una certa frequenza nei match successivi, raccogliendo un totale di 390 minuti dalla terza alla decima giornata di campionato. Complice anche il difficile momento della Sampdoria, Bjarnason non offre prestazioni indimenticabili: le qualità che aveva messo in campo con la maglia dei Delfini non emergono e l’islandese viene spesso dimenticato in panchina, anche da Sinisa Mihajlovic.
Il tecnico di Vukovar lo utilizza per la prima volta il 5 dicembre 2013, in occasione della sfida di Coppa Italia contro l’Hellas Verona – che ha in rosa l’altro islandese che gioca nel nostro campionato, Emil Halfredsson – dove Birkir trova il suo primo ed unico gol in blucerchiato.

Tanta, troppa panchina per il centrocampista blucerchiato: sono ben 19 le volte in cui Bjarnason è rimasto seduto sulle poltrone dei vari campi della Serie A (due i match seguiti dalla tribuna); nonostante ciò le chiamate in nazionale sono sempre arrivate, ma questi numeri restano comunque un dato significativo per decifrare il futuro di questo giocatore.
“Thor” umano.

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