2013
Il pagellone di SN24 – Angelo Da Costa
Per la terza volta consecutiva si è ritrovato a dover subentrare nel finale di stagione al portiere titolare e anche stavolta, come le precedenti due, l’ha fatto con grande professionalità e impegno. Angelo Da Costa, che alla storia è già passato per essere stato il primo portiere straniero della Sampdoria, il primo anno in blucerchiato venne lanciato nel finale di stagione da Alberto Cavasin, che lo preferì a Gianluca Curci dal derby in poi. Un’occasione per mettersi in mostra, soprattutto dopo il suo debutto con l’Inter, non proprio esaltante.
Se ricordiamo quel momento contro i nerazzurri, infatti, dinanzi agli occhi ci piombano quei pochi minuti che portarono al pareggio dell’Inter e all’ammonizione precoce dell’estremo difensore brasiliano per perdita di tempo. Eppure le cose sono cambiate e già l’anno scorso Da Costa, durante i playoff, venne chiamato per sostituire Romero, impegnato con la Nazionale, dimostrandosi un giocatore pronto a rispondere alle chiamate improvvise. E quest’anno, d’altronde, chi potrebbe dire il contrario? Con Romero altalenante e troppo disattento in diverse occasioni, il momento di confermarsi un comprimario d’alto spessore per Da Costa è arrivato ed è stato sfruttato.
Quest’anno 4 presenze, 360 minuti giocatori e 7 gol presi, di cui due contro i Campioni d’Italia all’ultima giornata che, aggiungiamo, hanno trovato sulla propria strada un portiere ostico da superare in diverse occasioni. Senza la squalifica di inizio stagione, tral’altro, Da Costa avrebbe potuto ulteriormente aumentare il proprio score togliendo, però, il posto a Tommaso Berni. Il suo ruolo resta comunque inevitabilmente importante per il presente e lo sarà per il futuro: se, quindi, durante il riscaldamento pre-gara lo vediamo impegnato a battere le mani alle parate di Romero sui cross di Berni, sappiate che è solo l’ozio di Titiro. All’ombra del faggio.
Voto 7 per l’essersi fatto trovare sempre pronto al momento del bisogno.