Editoriale

Il mercato invernale della Samp merita il podio in Serie A

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Un mercato dall’altissimo valore, quello gestito da Osti, Sabatini, Romei e Ferrero: pochi colpi di testa, operazioni ragionate e voto più che positivo

In un mercato di riparazione che ha visto le big praticamente immobili, salvo per quanto fatto vedere dal Milan, non poteva non spiccare la Sampdoria. La società blucerchiata si è mossa in maniera oculata, precisa e con grande attenzione al dettaglio, senza strafare e senza nemmeno adagiarsi sugli allori: come avevamo detto pochi giorni fa, la Sampdoria di quest’anno aveva bisogno solo di qualche accorgimento, che ci è stato. Era impossibile toccare il centrocampo, perché le gerarchie e gli schemi sono oramai impostati e decisi, così come sarebbe stato ostico andare a rifinire la difesa: la permanenza di Tonelli è comunque un buon segnale, così come quella di Sala, che quest’anno, nelle sue poche apparizioni, ha saputo dare più sicurezza di quanto fatto negli anni precedenti.

L’arrivo di Depaoli sarebbe stato sicuramente interessante in chiave futura, trattandosi di un ottimo prospetto, ma il tempo di adattamento ai dettami di Giampaolo, soprattutto a febbraio, lo avrebbe sicuramente tenuto fuori dalla formazione titolare fino alla fine della stagione: insomma sarebbe stato un rinforzo poco utile, ma si tratta di un giocatore che se effettivamente piace alla dirigenza potrà essere trattato nuovamente in estate. Ottimo invece il prestito di Regini alla Spal: non ne trarrà beneficio dal punto di vista dell’apprendimento come avvenuto con Sarri, quando lo aveva allenato per sei mesi al Napoli, ma sicuramente avrà modo di recuperare il minutaggio perso in questa prima parte di stagione: a Genova non avrebbe trovato praticamente mai spazio.

È da premiare anche l’avvicendamento tra Kownacki e Sau: via un giovane che deve ancora dimostrare tanto, prima di parlare con un fare così spavaldo, e dentro un giocatore esperto, strappato alla sua terra natale, che può essere l’esatto sostituto di Quagliarella, facendo magari rifiatare per qualche minuto il nostro capitano. D’altronde Fabio ci serve al 100% fino a maggio, ed è sempre di più il giocatore sul quale dobbiamo fare maggior affidamento per il raggiungimento dell’obiettivo finale. Su Gabbiadini, invece, ci siamo già espressi più volte: l’attaccante di Calcinate è tornato per ritrovare casa propria, per dare un’importantissima mano per l’Europa. Insieme con il Milan e la Fiorentina, la Sampdoria è l’unica squadra che è riuscita a inserire nel proprio organico un attaccante titolare, in grado di far compiere il salto di qualità all’intera rosa. Se a Napoli Giampaolo lo riterrà opportuno potrebbe già schierarlo titolare, accanto a Quagliarella, completando la fase di inserimento in poche settimane, dopo due gare giocate da subentrato.

In chiusura non è da sottovalutare l’operazione Audero: che sia destinato a lasciarci già l’anno prossimo o che sia pronto a restare e continuare a crescere nell’ambiente blucerchiato, preparandosi a un eventuale palcoscenico europeo, l’estremo difensore dell’Under 21 rappresenta un investimento importantissimo, che ha dimostrato di come la Sampdoria possa effettivamente strappare un giocatore alla Juventus. Bravo anche l’entourage del giocatore a capire che, con Sczesny e Perin, per Audero non sarebbe stato facile trovare spazio in bianconero l’anno prossimo. Un’operazione che fa felici tutti, soprattutto Giampaolo. Da questo mercato, insomma, usciamo tutti soddisfatti: fare di più era davvero complicato, perché più si va avanti negli anni e più il timore verso il mercato invernale aumenta. Operazioni di primissimo piano ne sono state fatte veramente poche in Italia, ma la Sampdoria ha saputo inserirsi in maniera adeguata sul podio. Insieme a Milan e Fiorentina, è il Doria la squadra che più si è rinforzata in questa finestra di mercato e guarda caso, sono tutte e tre squadre che stanno fortemente lottando per ottenere un posto al sole.

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