2014

Il massimo col minimo, ma Sinisa…

Pubblicato

su

Troppo rumore intorno. Nel mezzo c’è quello che conta, il passaggio in Coppa Italia che vale l’Inter, ma il successo sul Brescia ristagna un pò lì, appunto, tra molte voci di mercato che gioco forza innervosiscono. Inutile essere ipocriti, per carità: il calcio oggi è anche e soprattutto questo, gira così, che volete farci? 

Eppure ci sarebbe da sorridere, anzi c’è da sorridere: vittoria non bellissima ma rotonda, un gol di Bergessio che potrà aiutare l’argentino a risollevarsi, segnali importanti dal baby Djordjevic e via dicendo. In parallelo però troppi rumori attorno, dicevo. E a stonare è proprio quel “troppi”, perché d’accordo che il calcio gira così e bisogna accettarlo ma è pur vero che il troppo stroppia, come si dice. Gabbiadini al Napoli, Okaka a Milano, lo stesso Bergessio un pò in Argentina e un poco in Italia, comunque altrove, Sansone tra la serie A e il campionato cadetto: pezzi più e meno importanti di un bel puzzle che, stando ai fatti sommati alle chiacchiere, rischierebbero di non incastrarsi più alla perfezione. Il tutto a un mese esatto dall’apertura delle danze del dio mercato, figuriamoci.

Il titolo a questo punto direi che l’ho spiegato, se mai chirezza andasse fatta. E in più aggiungo che non sono tipo da allarmismi. Perciò dico: sul campo bene così, la “Samp 2” archivia il Brescia e ora sotto con l’Inter per un’ottavo di Coppa che varrà tantissimo specie guardando il tabellone. Dalla parte blucerchiata non ci sono Juve e Roma, legittimo dunque affermare che tutto è possibile. E fuori dal campo? Sarò sincero, la reazione di Mihajlovic valsa l’espulsione al tecnico serbo non mi fa star tranquillissimo. Difficile immaginare un condensato di rabbia nei confronti della quaterna arbitrale in coda a un match morto da tempo, più percorribile la strada del calo di nervi dopo giorni e ore difficili per chi deve tenere al riparo uno spogliatoio da voci e vocine. Non che Sinisa non lo sappia, per carità: il calcio oggi è anche e soprattutto questo. Gira così. Perciò non sono qui a criticare le dinamiche delle trattative no stop, non sono qui a ragionare se Gabbiadini vada o meno sacrificato per 6 milioni e mezzo o giù di lì, non sono qui a dire se Cassano è valore aggiunto o minestra riscaldata, non sono qui a spulciare il profilo Facebook di Okaka da mattina a sera. Dico solo che il bel giocattolo chiamato “Sampdoria 2014/2015” reggerà anche e soprattutto se accompagnato dalla serenità. Punto.

Quindi mi godo il passaggio in Coppa Italia e guardo al Verona con fiducia. Poi se mercato deve essere, che mercato sia. E non siamo neppure a metà dicembre. Tira un respiro profondo e pensaci tu, Sinisa.

Exit mobile version