Il doppio ex Franceschini: «Tiferò Chievo. La chiave? Thereau ha classe» - Samp News 24
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2013

Il doppio ex Franceschini: «Tiferò Chievo. La chiave? Thereau ha classe»

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Dopo Sammarco, un altro doppio ex ha parlato della sfida tra Chievo Verona e Sampdoria: è Daniele Franceschini, il quale non si dice stupito del cambio di marcia della squadra veronese: «Corini credo sia sempre stato allenatore, sia in campo che fuori. Per il ruolo che aveva e per la testa che ha sempre avuto. Ha risolto i problemi del Chievo con l’arma della semplicità, ha solo riallacciato quel legame che era stato così bravo a creare e saldare l’anno scorso.- dice ai microfoni de L’Arena Adesso non ha fatto altro che richiamare quei principi, sapevo che lui ci sarebbe riuscito. Le conoscenze del calcio certo non gli mancano, quelle dell’ambiente-Chievo nemmeno. La chiave di tutto però, al di là dei meriti, è stata anche il derby. Aver vinto all’ultimo minuto avrà certamente dato molta carica e convinzione alla squadra. Quel che serviva. Vincere in Serie A è molto difficile, farlo tre volte di fila lo è ancora di più».

Franceschini si dice quindi ottimista sulla possibilità di salvezza delle due squadre: «È ancora presto, la strada è lunga ma sinceramente io vedo più in difficoltà altre squadre rispetto a Sampdoria e Chievo. Mihajlovic che ha dato alla Sampdoria? Il suo carisma non può che avere influenza sui giocatori, l’ha sempre avuto d’altronde. È già molto, mi pare che anche a Genova l’inversione di tendenza ci sia stata. Corini? Conosco Genio, con lui ho condiviso tante gioie. Ha fatto quel che doveva, consegnato serenità in un contesto in cui non era certo facile trasmetterne. E poi ha semplicemente messo i giocatori nei loro ruoli, ha toccato le corde che doveva stimolare. L’emblema di questa metamorfosi è proprio Théréau, il più bravo di tutti. Tanto diversi Corini e Mihajlovic? Abbastanza. C’è un modo diverso di porsi, quello è sicuro. Non ho conosciuto il Mihajlovic allenatore, ma so chi è Eugenio Corini. Di sicuro tutti e due possono raggiungere l’obiettivo e salvarsi».

Per chi farà il tifo allora? «Basta guardare la mia carriera. Al Chievo sono arrivato a 22 anni e ci sono rimasto fino a 30, Genova è stata un’altra parentesi consistente ma un pezzo di cuore resterà a Verona per sempre. La chiave della partita? Per il Chievo dico sicuramente Théréau. Ha una classe superiore, un talento indiscutibile ed una posizione in campo che può dare fastidio a tutti con quel suo movimento che non dà punti di riferimento ai difensori avversari e che può permettere agli esterni o ai centrocampisti di inserirsi negli spazi che lui è così bravo a generare. Corini si sta giocando questa carta e sta avendo ragione. I risultati parlano chiaro. E per la Samp? Eder e Gabbiadini sono tornati ai loro livelli abituali, possono trovare il gol in molti modi. Non sono facili da marcare, di sicuro due brutti clienti. Il Chievo di oggi ha però la spinta giusta per superare anche questo ostacolo».

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