2013
Il Derby sulla carta: continuità Samp, cantiere aperto il Genoa
Sampdoria e Genoa arrivano al primo Derby della stagione con una situazione tecnico-tattica completamente diversa. Non parlo di valori tecnici o posizione di classifica (un solo punto in due ) ma del percorso di formazione dell’identità di squadra, sia dal punto di vista dello stile di gioco e del modulo che degli equilibiri fra i reparti. Da questo punto di vista la Sampdoria di Rossi è sicuramente più avanti rispetto alla squadra di Liverani. In una partita come questa può succedere di tutto e di più e non è certo mia intenzione dire che la Samp è favorita rispetto ai rossoblu, ma se dobbiamo analizzare il match sulla carta, a bocce ferme non ci si può esimere da queste considerazioni. Delio Rossi lavora sulla Samp da diversi mesi e ha dato alla squadra una fisionomia ben definita attorno al modulo 3-5-2. L’esordiente Fabio Liverani sta ancora cercando di trovare la giusta alchimia per i suoi giocatori e, dopo il 4-3-2-1 delle prime due partite, potrebbe cambiare in favore di un 3-5-2 speculare a quello dei blucerchiati.
Il primo dubbio che potrebbe attanagliare Liverani riguarda la scelta del portiere. Finora è stato Perin a ricoprire il ruolo di titolare ma su di lui, dopo le ultime tentennanti prestazioni, incombe le figura dell’argentino Bizzarri. La Samp invece ha piena fiducia in Angelo Da Costa, tornato titolare dopo la cessione di Romero. I dubbi e le certezze delle due squadre iniziano proprio fra i pali. In difesa il Genoa punterà molto probabilmente su una difesa a tre con Portanova, Manfredini e Gamberini anche se nelle prime uscite Liverani ha sperimentato, senza grandi successi, la difesa a quattro. Anche la Samp con Palombo,Gastaldello e Costa cercherà di sfruttare gli automatismi e le sicurezze conferite da Rossi in questi mesi e supportate da solide prestazioni in questo inizio di stagione. I tre della Samp sono decisamente meglio assortiti di quelli rossoblu poichè possono contare su maggior dinamismo e, soprattutto, sulle capacità di regia offerte da Palombo. Liverani si dovrà accontentare di tre classici marcatori, bravi nella difesa “corpo a corpo” ma, secondo me, male accoppiati con la coppia titolare offensiva della Sampdoria formata da Gabbiadini ed Eder, due che fanno del movimento costante una loro fondamentale caratteristica. I duelli sulle fasce saranno De Silvestri-Antonini, con quest’ultimo appena rientrato da un infortunio e chiamato a sostituire l’infortunato Antonelli, e Regini-Vrsalijko. Molto dell’esito della partita dipenderà da questi duelli e dalla maggiore o minore attività sulle fasce laterali, come è normale che sia quando si gioca specularmente con un 3-5-2. Anche in questa zona la Samp sembra al momento più pronta e organizzata. A centrocampo la battaglia sarà infuocata con il Genoa che presenterà Lodi in cabina di regia e Kucka e Matuzalem, al rientro dal primo minuto, come mezzali. La Samp dal canto suo, oltre ai sicuri Krsticic e Obiang, deve ancora sciogliere il dubbio Soriano-Bjarnason. Il primo ha dato segnali confortanti nel finale della partita di Bologna ma ha sempre steccato le occasioni importanti, il secondo è arrivato da poco e difficilmente verrà buttato nella mischia da Rossi. Il che mi porta a considerare una possibile sorpresa di Rossi, magari nel modulo o nell’atteggiamento tattico. Molto importante sarà il lavoro di pressing che le due squadre faranno sui registi avversari: Lodi (Eder e Gabbiadini a turno) e Krsticic, che sarà indiavolato come non mai. A centrocampo il Genoa ha sicuramente più esperienza ma poco dinamismo e capacità di inserimento, cosa che invece alla squadra blucerchiata, almeno sulla carta, non manca. Davanti, oltre ai doriani Gabbiadini ed Eder, i rossoblu schiereranno il temibile Gilardino affiancato probabilmente da Centurion (ma occhio all’outsider Calaiò). L’attacco della Samp sembra funzionare bene già da diverse uscite mentre quello genoano poggia tutto sull’esperienza e tecnica di Gilardino, maestro nel far salire la squadra e letale in area di rigore.
In sintesi a livello tattico attualmente la Sampdoria arriva al Derby più organizzata ed equilibrata del Genoa. I rossoblu hanno tanti nuovi acquisti e sono guidati da un coach giovane e preparato ma sul quale sembra già gravitare l’ansia da ultima spiaggia, incomprensibile visto che le due iniziali sconfitte sono arrivate contro avversari di grande spessore. E’ vero però che il Derby è una partita a se, in cui tutti i problemi e le polemiche svaniscono per novanta minuti. La differenza la farà la paura: chi non ne avrà, o ne avrà meno dell’avversario, condurrà il ritmo e sfrutterà le emozioni a proprio favore. In queste partite la tattica conta, ma non poi così tanto. E non c’è Rambo rossoblu che tenga.
LE TRE CHIAVI TATTICHE:
– i duelli sugli esterni
– la concentrazione sulle palle inattive
– il controllo del ritmo e delle emozioni: aggressività fisica e lucidità mentale una volta riconquistato il pallone