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Il commento tecnico: Nuova linfa
La conferma. La Sampdoria di mister Giampaolo ha imboccato la strada giusta, quella più funzionale per uscire dal torpore negativo intrapreso infaustamente la stagione scorsa, prima con Zenga e poi con Montella. Concetti chiari, modellati sulle caratteristiche dei giocatori, nonostante le cose all’inizio non sembravano presagire nulla di buono contro l’Atalanta di coach Gasperini. I bergamaschi l’avevano preparata bene, lasciando ai centrali difensivi blucerchiati lo spazio per alzare il loro baricentro e impostare. Imbrigliati i centrocampisti doriani, schiacciate le linee fra i reparti, gli uomini di Gasperini hanno attaccato le lacune del Doria con cambi di gioco frequenti e grandissimo movimento senza palla sul lato debole. A ritmi alti e con grande intensità negli scambi nelle corte distanze, la Sampdoria ha faticato terribilmente. Lenti nel ribaltare il gioco e poco qualitativi nella proposizione offensiva, soprattutto nel collegamento fra attacco e centrocampo. Con le squadre così corte e il pallone troppo sui piedi di Regini e Silvestre tendono inevitabilmente a collassare le idee bellicose di Giampaolo. Quello che ho trovato estremamente positivo è stata non solo la tanto nominata “reazione” ma, soprattutto, la forza mentale con cui non si sono mai abbandonate le idee tattiche, viste anche nella prima giornata. Aggressività a metà campo, circolazione di palla che non disdegna affatto l’inserimento di uno contro uno e cambi di passo, e, in caso servisse, ricerca veloce della profondità. Non si può non spendere una parola per Muriel, devastante soprattutto per la voglia che ci ha messo nella fase di pressing e recupero del pallone. Se queste sono le prospettive e, soprattutto, se come dice lui è scattato qualcosa nella sua testa saremo testimoni di qualcosa di importante. Fondamentali, cruciali ed essenziali, ancora un volta, Torreira e Linetty. Se a loro aggiugiamo anche Praet (sembra buono per davvero) allora forse sarà meglio ammettere che qualcuno alla Sampdoria il suo lavoro lo sa fare bene. Questi nuovi innesti hanno fame, qualità e voglia di imporsi. Tecnicamente e qualitativamente sono aspetti che fanno tutta la differenza del mondo. L’atteggiamento della Samp nel secondo tempo, condizionato dal vantaggio numerico dovuto all’espulsione di Carmona, ha mostrato due facce. La prima tendenzialmente negativa. E’ mancato il colpo del ko, quello che avrebbe chiuso la partita con tutti i benefici psicofisici del caso. Non ritengo sia solo una questione caratteriale, mi riferisco alle scorie negative della passata stagione menzionate da Giampaolo, ma anche fisica. L’aspetto positivo è rappresentato dall’ottima gestione del pallone durante tutta la seconda frazione. Pochissimi errori, passaggi precisi e mai forzati.
Tre punti importanti, molto importanti. Il Doria continua a seguire una strada fatta di grande concretezza e idee per nulla casuali. La mano del mister, insomma, si vede.