Un punto pesantissimo. A Reggio Emilia la Sampdoria mette una pietra importantissima per il conseguimento del suo obbiettivo giocando una gara di enorme sacrificio e tenacia, dimostrando, forse per la prima volta, di avere gli attributi che servono nella la battaglia per non retrocedere. Il Doria ce l’aveva messa tutta per complicarsi la vita in maniera masochista. I quattro gialli in sette minuti, comprensivi dei due a Ranocchia (il primo non c’era ma il secondo, viste le circostanze, è stato preso totalmente senza coscienza da parte dell’ex Inter), sono stati il capolavoro suicida di una squadra che vive alti e bassi fuorvianti e di difficile interpretazione.
Ne è scaturita una gara di facilissima lettura tattica con i ragazzi di Montella chiamati a difendersi con le unghie e con i denti contro una delle squadre più belle e organizzate della serie A. In sostanza le cose da analizzare sono due.
La prima è una riflessione estremamente negativa, legata alla gestione folle di quei sette minuti del primo tempo in cui la gara è cambiata. È sembrato davvero senza senso commettere quei falli in quel momento della gara. Per non parlare poi del rigore causato da Krsticic nel finale, dovuto a una totale mancanza di lucidità proprio quando le cose sembravano procedere positivamente viste le difficoltà incontrate dagli uomini di Di Francesco nell’attaccare la difesa schierata dei blucerchiati. Non si possono commettere queste ingenuità. È inaccettabile rovinare il lavoro settimanale e la preparazione tattica di una partita per scarsa capacità di lettura nelle situazioni chiave. Il fallo di Ranocchia su Defrel e quello di Krsticic su Berardi avrebbero potuto essere dannosi all’inverosimile. Invece la squadra ha reagito e Viviano ha dominato la scena. Ma questa è un’altra storia.
La seconda riflessione, invece, è dannatamente positiva e riguarda il carattere mostrato dalla Samp dopo essere rimasta in dieci. Non disunirsi e non crollare di fronte a una situazione così avversa non può che attestare una grande forza d’animo, mai mostrata così nitidamente. Resistere e lottare fino all’ultimo, senza mai rischiare eccessivamente, ha condotto positivamente i blucerchiati attraverso un percorso dall’inerzia negativa. Portare a casa un punto in queste condizioni da sicuramente tantissima carica ed energia ai ragazzi di mister Montella. Ieri si è vista una squadra che, seppur in difficoltà, ha avuto finalmente la faccia da guerra. Quella necessaria per salvarsi e che, finora, si era vista solo a Firenze in situazioni analoghe.
Ora, capitanati dal carisma di Viviano e rigenerati da una ritrovata serenità di classifica, va chiuso il discorso salvezza in maniera definitiva. Serve un ultimo sforzo per concludere, finalmente, questa disastrosa e sciagurata stagione 2015/2016 perchè, francamente, non se ne può proprio più.