2013

Il canto del cigno di Mauro Icardi

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Era dal 3 marzo che lo speaker dello stadio Luigi Ferraris non gridava con voce squillante: «GOOOL DELLA SAMPDORIA! HA SEGNATO IL NUMERO 98 MAURO…» e lo stadio festante gridava a gran voce «…ICARDI!».
Da quella partita contro il Parma, che sancì la salvezza virtuale della Sampdoria, sono stante tante le partite giocate dalla Samp e da Maurito, partite in cui il calo a livello prestazionale è stato drastico.

Il ragazzo è giovane, ad appena 20 anni sbarcare in Serie A, guadagnarsi un posto da titolare in una squadra che deve salvarsi e raggiungere la doppia cifra non è da tutti, il calo è stato soprattutto mentale perché la pressione mediatica portata sul ragazzo è stata veramente insostenibile: le continue voci di mercato dell’affare fatto all’Inter lo hanno sicuramente destabilizzato non facendolo rendere come aveva reso nei mesi precedenti, dove per gol realizzati teneva la media di Cristiano Ronaldo e Leo Messi.
Ieri sera contro la Juventus è tornato al gol su contropiede grazie a una magistrale fuga di Marcelo Estigarribia che gli ha messo davanti alla porta un pallone da spingere in rete, l’unico modo in cui un attaccante di classe come ha dimostrato di poter diventare poteva salutare il pubblico.
Con ogni probabilità quella di ieri sera è stata l’ultima partita di Icardi in maglia blucerchiata, dalla sua cessione partirà la Samp del futuro: suerte, Maurito.

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