2014

Il bilancio del mercato blucerchiato

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Da qualche giorno si è concluso il calciomercato di riparazione, ottima occasione per le squadre delle retrovie per sistemare ciò che non è andato per il meglio nella prima parte di stagione e ottimo anche per le altre formazioni che possono così rinforzarsi per lanciarsi definitivamente nell’obiettivo prefissato.

Per la Sampdoria, come sappiamo, è stato un mercato puntato più sulle uscite che sulle entrate: operazioni in uscita che hanno liberato la rosa da quell’assurda cifra che erano i 31 giocatori, diventati ora 24. Sono state 19 le cessioni totali di cui 11 in prestito fra movimenti principali e minori e sono stati tutti movimenti senza esborso di denaro da parte dei compratori, ma una grande risparmio per le casse blucerchiate dal punto di vista degli ingaggi e delle pressione fiscale, che raddoppia i costi da sostenere per le società.

Le entrate invece sono state 8 anche se le effettive per la prima squadra sono state solo 3 visto che alcuni ritorni si sono trasformati in nuove cessioni in presitto come nei casi di D’Agostino, Scappini, Beretta o di Stefano Beltrame e Francesco Fedato, acquisiti in comproprietà ma coi diritti sportivi rimasti all’altra comproprietaria.

Negli ultimi anni poi è entrato in vigore il Fair Play Finanziario, un rigoroso controllore delle società che devono attenersi a specifici criteri per poter partecipare alle competizioni europee: da questo punto di vista la Sampdoria è una delle poche società in Serie A che rimane in pari e che anzi, considerata anche la scorsa sessione estiva mostra un saldo positivo. Infatti, la Samp è, per entrate, la quinta squadra in Serie A dietro a Roma, Udinese, Parma e Torino, con un attivo di 6.450.000 euro, davanti alla Juventus al sesto posto. Tutti fruttati dalle cessioni di Andrea Poli, Simone Zaza e soprattutto Mauro Icardi, patrimoni della società ceduti lo scorso giugno a Milan, Juventus e Inter.

Il mercato non sarà stato scoppiettante o con nomi di assoluto rilievo, ma i numeri ci dicono che la gestione societaria è stata ottimale e non in perdita dopo il salasso della Serie B che ha privato le casse blucerchiate di oltre 30 milioni di euro, e che il resto della Serie A, tranne alcuni casi rari, è invece tendenzialmente in perdita. 

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