2014

Icardi: «Se avessi paura dei calci farei un altro mestiere»

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Tanti cinguettii, tante interviste, tante polemiche: la sfida tra Sampdoria e Inter è iniziata da un pezzo, fuori dal campo. Dopo l’intervista rilasciata nei giorni scorsi da Maxi Lopez, è giunto ora il turno di Mauro Icardi di parlare del suo ritorno a Genova da avversario. Questa volta, le dichiarazioni del 9 nerazzurro sono apparse sulle pagine de Il Giornale e non sul solito Twitter: «Ripenso a tre anni fa quando ho iniziato, a poco a poco, a trovare posto nel calcio dei grandi. Un passo in più per l’obiettivo che mi ero posto: giocare in serie A».

L’anno scorso, con la Sampdoria di Ciro Ferrara, l’esordio nel massimo campionato italiano: «L’inizio con la Serie A è stato difficile: non avevo i tempi dei giocatori che la frequentano da tanti anni. Mi sono abituato velocemente. I gol sono sempre difficili: devi trovare il momento giusto per buttarla dentro. Cos’è la forza? Se ti arriva la palla e segni con le orecchie va bene. Basta che entri».

Dopo la strigliata di Mihajlovic ai suoi, l’Inter si troverà davanti a una Sampdoria diversa dalla squadra scesa in campo la scorsa settimana contro la Lazio all’Olimpico: «Non conosco Mihajlovic, mi dicono fosse tosto: quindi la Samp avrà grinta e voglia di vincere. Non giocherei a calcio se avessi paura di prendere calci: farei altro. Qualche calcio lo prenderò».

Inevitabile non parlare delle ultime lamentele di Maxi Lopez, che ha accusato l’ex amico e l’ex moglie di pubblicare su Twitter troppe foto riguardanti i suoi figli. Icardi risponde per le rime all’ex compagno: «Le lamentele di Maxi Lopez per la pubblicazioni delle foto dei figli? Ma se i bambini sono a casa con me e Wanda mi sembra una cosa normale. Noi mettiamo tutto sui social, tutto quanto facciamo. Ognuno chiede quel che vuole e va bene. Però mi sembra strano: proprio lui, dall’ospedale, ha postato la foto del figlio appena uscito dalla pancia di Wanda. E ora chiede a noi di non fare quello che ha già fatto?».

Il futuro del puntero, nonostante le voci di mercato, è a tinte nerazzurre: «Vedo che circolano notizie, le leggo sul telefono, non guardo nemmeno i giornali per quelle cose. Se l’Inter mi manda via, io vado. Ma io voglio rimanere, sto benone e ora penso alle sei partite che serve vincere per andare in Europa League. Qui, in futuro, vorrei vincere la Champions».

E per il futuro, si sogna in grande con il club di Milano: «Non arrivare in Europa? Sarebbe triste, ci puntiamo tutti. Per ogni calciatore giocare in Europa è bello. Però, nonostante i risultati, siamo lì: non ci siamo allontanati troppo dalla zona Europa. Nell’Inter vorrei lasciare un segno: fare tanti gol ed essere ricordato come la gente del triplete, che è stata grande. Poi in nazionale vorrei vincere il mondiale».

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