2013
Icardi e Poli via a giugno? Non è detto
Le ultime ore di mercato, è risaputo, sono le più frenetiche. E anche in casa Sampdoria è stata rispettata questa legge non scritta. E’ cosa ben nota infatti che Juventus e Napoli abbiano tentato l’assalto (senza successo) ad Andrea Poli e Mauro Icardi, assalto che, così è sembrato trasparire dalle parole del ds Osti, verrà ripetuto da Marotta e Bigon in estate, probabilmente con ben altro esito. Le cifre di cui si era parlato giovedì ammontavano a 3,3 milioni di euro per la comproprietà di Poli e i presunti 12 milioni offerti dal Napoli per il passaggio di Icardi in azzurro a giugno.
C’è qualcosa che non torna però. Arrivando velocemente al punto, deve essere sfuggito a molti tifosi, che giustamente hanno manifestato apprezzamento o disappunto verso le due operazioni di mercato, un dettaglio fondamentale: la scadenza del contratto del direttore sportivo Carlo Osti. Il successore di Sensibile infatti, è sotto contratto con la Sampdoria fino a giugno 2013 e non è affatto detto che il suo contratto verrà rinnovato. Di conseguenza, in caso della mancata permanenza dell’ex Atalanta e Lecce a Corte Lambruschini, tutti gli eventuali accordi verbali presi con Napoli e Juventus (perché di questo si tratta al momento: niente pezzi di carta firmati o altro, solo parole) cadrebbero come un castello di carte. Un esempio ben noto ai sampdoriani attenti ai dettagli, è stata l’operazione Maccarone. L’indimenticabile Doriano Tosi, nell’ambito dell’operazione che ha portato l’ex Siena in blucerchiato, aveva stipulato un accordo sulla parola con Zamparini per il trasferimento in comproprietà ai rosanero di Mirko Eramo per la stagione successiva. Con l’arrivo di Pasquale Sensibile, tale accordo si sciolse automaticamente e il centrocampista rimase a metà tra Sampdoria e Crotone.
Tutto questo per dire che, soprattutto in sede di calciomercato, fasciarsi la testa prima di essersela rotta è assai sciocco e prematuro, benché comprensibile. E’ vero, le situazioni contrattuali dei giocatori in questione, mescolate alla mania di protagonismo di qualcuno, portano a vedere la cessione in estate come unica soluzione per non incappare in un secondo “Caso Ziegler“, ma non è detto che la situazione debba per forza risolversi così, o, quantomeno, non a quelle condizioni.