Iachini ricorda: «Alla Sampdoria 7 mesi intensissimi» - Samp News 24
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2014

Iachini ricorda: «Alla Sampdoria 7 mesi intensissimi»

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Fresco della straordinaria promozione con larghissimo anticipo a Palermo, Beppe Iachini torna a parlare della sua esperienza in blucerchiato, della promozione conquistata ai Playoff con il Doria sesto in classifica, dei 7 mesi ad alta intensità vissuti sotto la Lanterna. Cose che non si dimenticano, ricordi rimasti indelebili nella memoria del tecnico di Ascoli Piceno e di quei tifosi che continuano a volergli bene.

«Il calcio è strano. Io posso parlare per la mia esperienza, certamente singolare. Quando siamo arrivati alla Samp abbiamo trovato una situazione difficile. C’erano problematiche legate ancora alla retrocessione e altre a una ripartenza inferiore alle aspettative. L’ambiente era depresso e si poteva provare a cambiare solo con il lavoro, con la competenza, con una gestione corretta. Con quelle che sono le mie caratteristiche. Abbiamo portato mentalità, spirito, organizzazione di gioco, abbiamo valorizzato giovani che fino a quel momento non erano troppo considerati. E in sette mesi abbiamo ottenuto il massimo possibile e forse qualcosa di più. Poi alla fine sis copre improvvisamente che qualcuno anziché parlare di competenza e lavoro parla di profilo. Vi rendete conto? Non andava bene il mio profilo…», racconta l’ex doriano al quotidiano Il Secolo XIX. Ogni riferimento a Pasquale Sensibile, non è puramente casuale.

Un possibile ritorno alla Sampdoria per il tecnico della promozione, un giorno, non è da escludere a priori: «Chissà… E il tempo è galantuomo e credo che qualcuno lo abbia già dimostrato. Non sono uno che porta rancore, però penso che nel calcio ci sia bisogno di competenza. A me non piace chiacchierare, ma ho sempre creduto nel lavoro serio e onesto del campo. Come ho fatto anche a Palermo».

In chiusura, il ricordo dei sette mesi di Genova: «Penso che la piazza della Samp per società, tifosi, ambiente sia al livello di una grande squadra. Io che ho avuto la fortuna di lavorarci posso dire che è uno dei posti ideali per fare calcio. C’è serietà, una parola che mi piace tantissimo. Io ho mantenuto ottime relazioni con tutti, la famiglia Garrone con la quale mi sento ancora, il dottor Baldari, Ajazzone, Marangon…lì da voi ho vissuto solo sette mesi ma per livello di intensità emotiva equivalgono a 10 anni. La Samp per me e il mio staff resta una pagina ancora aperta del nostro libro».

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