2013

I ricordi di Eriksson: «Mantovani? Il miglior presidente mai avuto. Su Lombardo…»

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Nella puntata di ieri di Memories, a Samp TV è andata in scena l’intervista a Sven Goran Eriksson, allenatore blucerchiato tra il 1992 e il 1997. Prima di guardare al passato remoto, è bene focalizzarsi su quello prossimo e probabilmente meno fortunato per lo svedese, che si è chiuso (almeno sulla panchina) con l’esperienza fallimentare di Leicester: «Perché l’Inghilterra? Grande paese di calcio, ottima la Premier League, forse il miglior campionato del mondo. Anche la Championship, la seconda divisione, è di grande livello, in Inghilterra l’atmosfera è bella, il calcio si vive alla grande».

«Il domani? Spero di continuare col calcio, è l’unica cosa che posso fare. In Italia ho vissuto grandi gioie e grandi esperienze: sono stati 14 anni molto felici, i più belli alla Sampdoria: la famiglia Mantovani era composta da grandi persone, ho bei ricordi. Di Paolo posso dire che è il più grande presidente che ho avuto, curava la società in modo incredibile, aiutando e mai criticando. La cessione di Vialli? Poco prima della preparazione, Paolo mi aveva detto che avrebbe venduto Vialli e mi aveva chiesto se avessi cambiato idea. Mi sarebbe piaciuto avere Vialli e Mancini insieme, però per un presidente la società è più importante del singolo calciatore, ed è giusto così»

Del secondo anno della Sampdoria, resta una Coppa Italia e un calciatore, Ruud Gullit, assolutamente irresistibile: «Uno dei più forti che abbia mai allenato, senza dubbio. Aveva rabbia, voleva dimostrare che non era finito come calciatore. Quando giocavam contro il Milan fece un grande goal, era molto motivato». Ma di campioni ce n’erano tanti: «Tutti molto bravi, è difficile non amare Lombardo, persona positiva ed allegra, sempre. Non ha mai perso un allenamento, un giocatore incredibile come professionista ed uomo».

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