2014
I pali e una grande Juve fermano la Samp: non basta Gabbiadini
Provarci. Era questa la parola d’ordine in casa Samp. I blucerchiati tornano allo Juventus Stadium con la speranza di ripetere l’impresa di dodici mesi fa: Sinisa Mihajlovic conferma ancora una volta il suo 4-2-3-1 con Bjarnason e Wszolek al posto degli squalificati Soriano e Krsticic e Regini che sostituisce Costa. Nell’undici di Conte, invece, da segnalare il rientro dalla squalifica di Barzagli, Ogbonna al posto di Bonucci e Marchisio per Pirlo.
Il match, come da copione, vede subito la Juve in avanti e la Samp a difendere: i primi 15’ sono un monologo bianconero, con i Campioni d’italia che dopo appena 120 secondi impegnano il portiere blucerchiato con Asamoah. Al 13’ Chiellini, con una doppia conclusione respinta dalla difesa doriana, fa le prove generali del gol, che arriva 4 minuti più tardi: Pogba mette davanti a Da Costa Arturo Vidal con un passaggio filtrante che taglia fuori il reparto arretrato blucerchiato.
Il vantaggio bianconero sveglia gli uomini di Mihajlovic, che dopo appena un minuto ci provano con un tiro improvviso di Gabbiadini che fa la barba al palo. Dopo la breve reazione della Samp, la Juve raddoppia al 24’ con un colpo di testa imparabile di Fernando Llorente. La Sampdoria non si scompone e due minuti più tardi prova ad accorciare le distanze con un tiro da fuori di Mustafi che impegna severamente Buffon. 60 secondi più tardi Angelo da Costa dimostra di non essere da meno e sulla potente conclusione di Tevez si salva con l’aiuto del palo destro.
La squadra di Mihajlovic riparte in contropiede sempre con Gabbiadini che, giunto al limite dell’area, viene steso da Chiellini con un intervento che Gervasoni giudica da ammonizione. Sulla conseguente punizione, lo stesso numero 11 blucerchiato tenta la conclusione a rete ma la palla si infrange sulla barriera juventina e termina in calcio d’angolo.
Al 37’ la Samp dimezza lo svantaggio: su cross di Palombo, Bjiarnason prolunga per Gabbiadini che, dalla sinistra, rimette la palla in mezzo all’area e trova la sfortunata deviazione di Barzagli che trafigge il proprio portiere. Tre minuti più tardi, sulla ripartenza bianconera, Vidal entra in area sulla sinistra e viene steso da Regini: calcio di rigore che il cileno trasforma in maniera impeccabile alla destra di Da Costa. La seconda frazione di gioco inizia con Renan in campo al posto di un impalpabile Bjarnason e con la Sampdoria in avanti con un calcio di punizione di Gabbiadini che termina tra le braccia di Buffon.
Al 51’ la Sampdoria sostituisce Mustafi con Costa: Regini scala al centro della difesa con il neo entrato che si posiziona sulla sinistra. Dopo 10’ giocati a ritmi abbastanza bassi, la Samp sfiora il gol del 3-2: su calcio d’angolo dalla sinistra di Palombo, De Silvestri sbuca in mezzo all’area bianconera e colpisce di testa a colpo sicuro, ma la risposta di Buffon è a dir poco mostruosa. Sul successivo capovolgimento di fronte, Llorente spreca una clamorosa occasione a tu per tu con Da Costa.
Otto minuti più tardi i blucerchiati riescono a trovare la rete che accorcia nuovamente le distanze: su calcio d’angolo dalla destra, Regini indisturbato colpisce di testa, la risposta di Buffon è strepitosa, ma il portiere della nazionale non può nulla sul tap-in di Gabbiadini: è il 3 a 2. Mihajlovic ci crede e inserisce Sansone al posto di Wszolek, che ancora una volta ha disputato una buona prova. La Juve reagisce subito, prima con Asamoah e poi con Pogba, che fanno correre non pochi brividi ai tifosi blucerchiati.
Al 73’ blucerchiati ancora vicini al pareggio: Gabbiadini ci prova dai 25 metri, ma la sua conclusione si infrange sulla traversa. Al 77’ Pogba ci prova allo stesso modo del numero 11 doriano, ma questa volta la Dea Bendata è ancora una ostile alla squadra di Mihajlovic: il francese trafigge Da Costa con uno splendido tiro a giro. La Sampdoria esce a testa altissima dallo Juventus Stadium, dopo aver sofferto nel primo tempo e giocato il secondo alla pari della capolista. Questa prestazione fa ben sperare in vista del Bologna e, soprattutto, del derby del 2 febbraio: chissà se la Fortuna, una volta tanto, sarà dalla parte dei colori più belli del mondo.