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Gravina: «Ecco come guarire questo calcio malato»
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha fatto il punto della situazione sul calcio italiano e gli ultimi risultati della Nazionali azzurre
Gabriele Gravina ha fatto il punto della situazione sul calcio italiano e gli ultimi risultati della Nazionali azzurre. Ecco quanto dichiarato dal presidente della FIGC ai microfoni dell’Avvenire.
DEBITI NEL CALCIO – «Il punto di partenza per guarire il calcio malato è prendere coscienza del forte indebitamento e intervenire in maniera chirurgica e non con una semplice pastiglia. Essendo una crisi entropica, quella del sistema calcio non si cura solo con una terapia sotto il profilo normativo. Piuttosto serve un cambiamento di tipo culturale».
VIOLENZA NEGLI STADI – «Nei giorni scorsi al Viminale abbiamo sottoscritto una dichiarazione di intenti per contrastare ed espellere dal calcio ogni forma di violenza fisica o verbale. Per fare uscire il razzismo e l’antisemitismo dai nostri stadi abbiamo chiesto la massima collaborazione delle società, le quali con l’uso della tecnologia oggi possono individuare e denunciare in tempo reale singoli o gruppi che ledono al rispetto della dignità umana».
GIUSTIZIA SPORTIVA – «Negli ultimi tempi alcune scelte della nostra Federazione sono fonte di impopolarità, di reazioni scomposte da parte di gruppi di facinorosi che usano anche mezzi inconsueti per intimidire. Noi non ci prestiamo a nessun tipo di strumentalizzazione, tanto meno politica e puntiamo esclusivamente sulla conoscenza. Alcuni attribuiscono alla mia persona la colpa di non aver riformato la giustizia sportiva, e qui siamo sul piano della mancanza di conoscenza».
NAZIONALE – «Mi dispiace deludere i tifosi quando non ci qualifichiamo ai Mondiali o alle Olimpiadi, ma io vinco in altri settori e nelle dimensioni in cui la FIGC sta investendo in risorse economiche e soprattutto umane. Quanto ai risultati, faccio notare ai disfattisti che la Nazionale di Roberto Mancini oltre a un Europeo vinto nel 2021 aveva anche stabilito il primato mondiale delle 37 partite di imbattibilità, record strappato alle vecchie e vincenti selezioni di Spagna e Brasile».