Editoriale
Gli scontri diretti hanno parlato: l’Europa non fa per noi
Dopo la sconfitta con il Torino e quella con l’Atalanta, anche la sconfitta con la Roma ci fa capire che chi ci precede merita di più l’Europa di quanto abbiamo fatto noi
Il campionato ha parlato: nonostante all’improvviso la dirigenza doriana abbia iniziato a parlare addirittura di Champions League, l’esito degli scontri diretti con le nostre avversarie per l’Europa ha parlato, stabilendo che non siamo una squadra in grado di raggiungere questo tipo di obiettivo. La sconfitta con l’Atalanta, con la Roma e con il Torino ci fanno capire che dopo le prime quattro, ci sono almeno altre tre squadre più forti di noi, in attesa di scoprire come andrà lo scontro diretto con la Lazio. Siamo riusciti ad aver ragione solo sul Milan, che però non poteva essere un’avversarie diretta, almeno non può esserlo adesso che siamo a ben 7 punti di distanza da loro. Perdere con la Roma è stato, però, l’incredibile esito di una rincorsa che avrebbe potuto darci di più: il gol di De Rossi è una grande beffa, soprattutto dopo l’incredibile colpo di reni di Audero, che era arrivato a deviare il calcio d’angolo giallorosso, ma è una beffa ancora più grande perché riesce a far rinascere una squadra che ultimamente era decisamente in crisi.
Cosa non ha funzionato è facile intuirlo: innanzitutto l’attacco, perché la Sampdoria ha già dimostrato che quando Quagliarella non è in giornata, fa fatica. Contro il Milan la rete era arrivata esclusivamente per un errore di Donnarumma e per il pressing messo in campo da Defrel, che anche contro la Roma ha dimostrato di aver ritrovato della benzina che lascerebbe spazio a molte battute extra calcistiche; con il Torino la rete era arrivata in un momento di stanca degli avversari e con la Roma non c’è stato verso di superare Mirante, nonostante qualche tentativo. Se quindi la difesa ha lavorato molto bene e ha subito gol esclusivamente da un calcio piazzato, l’attacco non ha fatto altrettanto. Manolas ha completamente annullato Quagliarella, così come da Sala e Murru non è arrivata l’invenzione degna di questo nome, nonostante il loro lavoro sia stato ottimo. Lo stesso Sala ha dimostrato di aver avuto una crescita importante e che sta quasi offuscando quanto fatto da Bereszynski nel girone di ritorno. D’altro canto si è accusata un po’ più del dovuto l’assenza di Ekdal in mezzo al campo, nonostante la buona prestazione di Vieira.
Senza però volersi concentrare troppo su quello che è stato, è palese che l’Europa nemmeno quest’anno fa al caso nostro. C’è da dire che la Sampdoria cade quando cadono anche le altre, o quantomeno rallentano: la Lazio si è fatta fermare dal Sassuolo, l’Atalanta non è andata oltre lo 0-0 con l’Inter, il Milan ha perso e il Torino ha pareggiato. Insomma tolta la Roma, le altre si sono allontanate di appena un punto, non di più. Mancano ancora sette giornate, l’Atalanta ha delle trasferte importanti, così come Lazio e Roma dovranno vedersela con degli scontri diretti per niente facili (nell’immediato contro Milan e Inter, rispettivamente). Un calendario che non è detto, però, possa favorire necessariamente la Sampdoria, che domenica è chiamata al grande impegno della stagione, quello che non si può sbagliare, quello che va archiviato con rapidità e con convinzione: il Derby della Lanterna. Per dimostrare anche quest’anno che Genova ha un solo colore: il blucerchiato.