2013
Giovanni Ravano scrive a Paolo Mantovani
Ecco la lettera aperta di Giovanni Ravano, nipote di Alberto Ravano, presidente della Sampdoria dal 1953-1961, per ricordare Paolo Mantovani.
Milano, 11 Ottobre 2013
Caro Paolo,
sono molti i pensieri che si affollano mentre ti scrivo e oggi, come fosse ieri vivo i mille ricordi che ci uniscono.
Mi ricordo, quando bambino insieme a mio fratello Edoardo, ci facevi girare e ci davi due calci nel sedere ben assestati chiamandoci “le due Legere” (poco di buono in genovese). Mi ricordo nitidamente, quando a Zurigo, prima della partita di Coppa della Coppe contro il Grasshopper, fuori dalla stadio, con affetto paterno, ci hai comprato due wurstel caldi da mangiare prima della partita (vedi foto con Edoardo).
Mi ricordo, il tuo viso dopo la finale persa con il Barcellona a Wembley (e non aggiungo altro).
Mi ricordo, quando nella casa di Sant’Ilario, io e te in costume da bagno sul muretto sopra la piscina, mi hai dato la possibilità di spingerti in acqua, il tuo fare era sorpreso e spaventato (oggi posso dirtelo, ho capito subito che stavi fingendo per farmi contento…)
Mi ricordo, di quella volta che a Londra il giorno prima della partita contro il Barcellona, nella hall dell’albergo dove la squadra alloggiava, tu intento a parlare con Enzo Garufi e con la coda dell’occhio mi hai notato, hai subito interrotto la conversazione e sei venuto a salutarmi, dicendomi semplicemente e con il cuore: “Sono contento che tu sia qui”
Mi ricordo, l’espressione felice e serena alle finali del Torneo Alberto Ravano al Palasport, e di quanto ti divertivi a premiare i bambini e le bambine che vi partecipavano.
Mi ricordo, la tua inconfondibile calligrafia e il tuo biglietto di ringraziamenti rivolto a me ed Edoardo perché ti avevamo regalato una camicia.
Mi ricordo, una domenica a Cremona, tu seduto davanti a me in tribuna, ti sei alzato per salutare tutti i tifosi che a gran voce urlavano il tuo nome….
Mi ricordo, tutta la tua gioia della prima Coppa Italia contro il Milan e la mia prima bandiera della Samp comprata e fatta sventolare fuori dalla macchina da Marassi fino a Bogliasco.
Mi ricordo, il pranzo a Sant’Ilario dopo la vittoria della seconda Coppa Italia contro il Torino, mi hai fatto sedere in mezzo ai giocatori e per me è stato un sogno…
Mi ricordo la tua voce e il suono della tua risata…
Mi ricordo a Berna il giorno prima della finale di Coppa delle Coppe, il tuo viso rilassato e il tuo grande sorriso…
Mi ricordo quando alla presentazione del Torneo Alberto Ravano,in un anno per me non ben prescisato, papà ti voleva fare una sorpresa regalandoti una statua del bambino con la maglietta della Samp simbolo del Torneo, io ed Edoardo dovevamo consegnartela durante la premiazione, tu sei arrivato, sei salito sul podio dove ti saresti dovuto sedere, hai visto la scatola che conteneva la “sorpresa” per te, l’hai aperta spezzando la magia e svelando il contenuto, mio papà invano ha tentato di bloccarti, ma tu avevi già aperto lo scrigno… tutto finì come spesso con te, in una grande risata.
Mi ricordo quando arrivammo all’Hotel Dolder di Zurigo, con la macchina guidata da papà carica di roba, perché rientravamo dalla settimana bianca in montagna, e tu che ti vergognavi da quanto era carica e ordinasti di farla parcheggiare nel garage sotterraneo, così che nessuno la potesse vedere….
Mi ricordo le lacrime di papà il 13 ottobre 1993 all’ora di pranzo nel salotto mentre ascoltava la notizia che tu non eri più tra noi….
È stato una grande privilegio conoscerti e condividere momenti di grande gioia e di grandi trionfi.
Mi manchi Paolo.
Giovanni