2015
Giovanissimi Regionali, Vito: «Avvio di stagione promettente, i ragazzi sono fantastici»
Se c’è una società che ha sempre potuto vantare un settore giovanile ben organizzato e di buoni risultati, quella è la Sampdoria. Si tratta di uno degli aspetti fondamentali su cui si basa un club importante come il nostro, fin da tenera età, e Renato Vito, l’allenatore dei Giovanissimi Regionali lo sa bene: «Ho iniziato nel 2008 con la leva 2001, questo per me è il settimo anno. Diciamo che ogni due anni ho avuto la fortuna di crescere, ho iniziato con i pulcini, poi esordienti e adesso Giovanissimi Regionali. In questo tempo aver avuto l’occasione di affiancare tanti allenatori del calibro di Felice Tufano, Ciccio Pedone, Paolo Beruatto e vedere ogni giorno tecnici e allenamenti della Primavera mi ha fatto crescere molto».
Ai microfoni di SamTV, il tecnico bluerchiato parla anche del suo collega allenatore dell’Under15, a quanto pare molto legato: «Matteo Pastorino per me è diventato veramente un fratello e il fatto di operare sul campo ci permette di essere molto più fluidi e di stare più vicino ai ragazzi, anche perchè poi alcuni dei miei passano con lui, perciò è molto importante il rapporto che c’è fra noi due».
Vito passa poi a parlare delle impressioni che i suoi ragazzi gli stanno lasciando, e dei prossimi impegni in vista: «Il gruppo 2002 nasce come un gruppo forte, appeno entrato nella Sampdoria si è subito contraddistinta, non tanto per risultati quanto per fattori di crescita individuali. Infatti, di quei dieci che avevano iniziato sei sono ancora qui, ed è una base molto forte se si pensa che siamo nei Giovanissimi Regionali. Sono stati aggiunti due ragazzi di valore quest’anno, si stanno integrando per il meglio e l’inizio di stagione è stato promettente: abbiamo fatto un buon torneo a Roma molto impegnativo, mentre ora ci prepariamo a questo campionato, che vedrà protagoniste solamente realtà professionistiche della Liguria, cioè noi, il Genoa, il Savona, lo Spezia e l’Entella. La cosa bella di questa competizione è che sono confronti veri, impegnativi, ma il lato negativo è la durata di sole due settimane, peccato, però i ragazzi si stanno facendo trovare pronti ed esprimono un buon calcio». Tanta crescita e voglia di fare per il suo gruppo: «Per essere a Novembre, ogni soggetto della squadra è già cresciuto, il lavoro prosegue bene e loro vengono al campo con molta voglia; basti pensare che qui a Sori l’impianto è disponibile da prima dell’allenamento fino a un’ora e mezza dopo la fine, quindi le sedute rischiano di diventare anche di due ore e mezza – tre ore e possiamo lavorare di più, ma i ragazzi lo fanno sempre volentieri».
Certo è che non tutti i ragazzi sono uguali per doti tecniche, fisiche o mentali, e prima o poi una “scrematura” bisognerà farla, e i più bravi andranno avanti, affrontando man mano categorie sempre più difficili: «Dopo questo campionato inizierà quello regionale, nel quale saremo fuori classifica e questo ci permetterà ancora di più di verificare il reale stato di forma fisico e tecnico dei ragazzi, dove ognuno avrà il suo spazio e la possibilità di mettersi in mostra, anche per capire entrambi se questo è l’ambiente adatto per loro, e quali punti andare a toccare per farli crescere ancora. Successivamente saremo impegnati in tantissimi tornei, a gennaio andremo di nuovo a Roma. La caratteristica di questa categoria – conclude – è il fatto che sia un po’ una medaglia a doppio volto, hai tante partite e occasioni per metterti in mostra, ma dall’altra parte il settore giovanile è come un imbuto, più vai avanti e più si stringe, e i Giovanissimi Regionali sono il primo step per vedere dove puoi arrivare e dove no, dato che già i Giovanissimi Nazionali sono una realtà molto più impegnativa; lo vediamo tutti i giovedì quando facciamo l’amichevole interna con i 2001, hanno totalmente un passo diverso, sembra un altro sport».