Focus
Giampaolo, una voce fuori dal coro: il VAR è il futuro
Il Var è entrato nelle nostre vite: giocatori, allenatori e tifosi stanno cominciando a conoscere questo strumento. Tanti detrattori, ma non Giampaolo
Le polemiche nel calcio ci saranno sempre. La sensazione però è che – con l’ingresso del VAR – siano leggermente diminuite. Nessuno strumento, anche il più preciso possibile, annullerà totalmente le critiche nei confronti delle decisioni arbitrali: ci sarà sempre la moviola della moviola. Le polemiche dell’ultima giornata – che ha visto chiamare in causa il VAR due volte rispetto alle sette della scorsa -, sono legate alle tempistiche di valutazione in Inter-Spal: sei minuti che, secondo il designatore Rizzoli, sono troppi. Ma non solo, anche Gasperini lamenta lo snaturare il gioco del calcio: «Non è concepibile dover aspettare ad esultare su ogni gol, perché la Var si accompagna comunque a proteste continue» ha sancito al termine di Atalanta-Sassuolo. E poi ci sono i giocatori, come durante Bologna-Napoli, che per ben due volte hanno fatto segno all’arbitro di utilizzare il VAR, mai accordatogli. L’unico che sembra convinto e felice dell’introduzione di questa innovazione è Giampaolo, come ribadito in conferenza stampa. Per il tecnico doriano è la soluzione a tantissimi problemi di campo: la sudditanza arbitrale in primo luogo, ma anche i dubbi legati ad alcune azioni che prima erano di totale discernimento del direttore di gara. Giampaolo ha notato anche una maggiore serenità nelle terne arbitrali, figlia della consapevolezza di poter essere aiutati dal VAR per gli episodi di difficile discernimento. Qualche correttivo sarà necessario, ma la rivoluzione culturale parte proprio dall’accettare il VAR come uno strumento che migliori il gioco e Giampaolo ne è il primo sostenitore a differenza di molti suoi colleghi che, forse, temono di esserne svantaggiati.