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Giampaolo: «Viviano e Barreto non convocati»
Mister Giampaolo alla vigilia di Torino-Sampdoria: «Loro sono forti, soprattutto in attacco, dovremo mettere in campo attenzione e mestiere. Viviano e Barreto non saranno convocati»
Anticipo delle 20:45 per la Sampdoria di Marco Giampaolo che, all’Olimpico, si scontrerà contro il Torino di Mihajlovic. Settimana di allenamenti con infortunati da entrambe le parti: Viviano ha continuato il programma differenziato, mercoledì si è fermato anche Barreto, ancora assenti Muriel e Sala alle prese con i loro programmi di recupero. Mister Giampaolo presenta la gara, sottolineandone l’importanza per riscattare la sconfitta contro il Crotone, tra le mura della sala stampa del centro di allenamento Mugnaini di Bogliasco.
Mister Giampaolo è arrivato in conferenza stampa: «Il Torino vuole vincere, noi vogliamo vincere: è giusto che sia così, siamo in un momento di campionato dove ci troviamo appaiate, ci stiamo giocando la possibilità di essere la migliore dopo le grandi. Questo può essere uno stimolo importante per vedere dalla squadra una partita intensa, giusta, caratteriale. Chiaro che avendo perso le ultime due, il tutto ci riconduce a parlare di stimoli inferiori rispetto all’avversario. L’ultima partita non è stata giocata male, non siamo rimasti attaccati al risultato, è una sottolineatura: questo non vuol dire che le prossime cinque debbano rispettare quel tipo di clichè. Il Torino è una squadra costruita per stare lì, in centrocampo ha giocatori forti e stessa cosa si può dire dell’attacco: è una squadra che gioca con mentalità europea, cerca di imporre il suo calcio, cerca di non buttare mai via la palla. Abbiamo la possibilità di misurarci con una squadra forte. Dobbiamo mettere nel cassetto dell’esperienza quello che abbiamo imparato da queste sconfitte. La formazione? Barreto e Viviano non convocati, spero che da martedì possano tornare con la squadra. Come si ferma il Belotti? Bisognerà fermarlo con un gioco collettivo, lui è molto forte sia di testa che per le caratteristiche, è un “vecchio” attaccante da area di rigore, magari vent’anni fa c’erano tanti come lui. È forte di fisico, non ha paura, è coraggioso, spigoloso nel gioco aereo, avremo bisogno di attenzione e di mestiere, ma Silvestre e Skriniar hanno i numeri per poter competere con questa caratteristica».
CASTAN E IL TORINO? – «Castan? Gli parlai, nelle gerarchie sarebbe arrivato dopo gli altri. Lui nel Torino poi ha giocato, sono stati i problemi fisici ad averlo tenuto lontano dal campo. Io lo ricordo sempre come un professionista esemplare, lui era arrivato per giocare, nelle mie gerarchie sarebbe venuto dopo gli altri e per questo motivo, con sincerità gli è stato detto: così è andata. Il rapporto sul piano professionale per questo è sempre stato ottimo. Lui si portava dietro un bagaglio importante, lavorare con i giovani mi permetteva di dare gli insegnamenti di gioco che volevo vedere nella mia difesa. De Silvestri? Ebbi un ottimo rapporto anche con lui. Partita aperta? Sì, il Torino impiega molta qualità davanti, ha questi due esterni a piede invertito. Hanno fatto tanti gol su palla inattiva perchè sono bravi a procurarseli, sono bravi nell’uno contro uno. All’andata noi fummo bravi a limitarli nelle loro caratteristiche, il loro potenziale offensivo andrà contrastato dal nostro collettivo, ma anche noi possiamo impensierirli dietro. Campionato spezzatino? Ci si abitua a tutto, ogni anno qualcosa cambia, per lo spettatore diventa difficile, religiosamente la partita è alle ore 15:00 della domenica, ma sono cambiate tante cose. Bisogna che comunque si rimanga nei canoni di un certo equilibrio. Se sono costretto a luglio a fare una tourneé per marketing ma non li alleno, questo non va bene. Se faccio due amichevoli, vanno bene».