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Giampaolo e i 50 anni: «Il mio regalo è Mourinho»
Marco Giampaolo compie oggi 50 anni: per lui e la Sampdoria la sfida al Manchester United, un banco di prova che scuoterà l’autostima
Marco Giampaolo arriva a quota 50 anni, lo fa sul campo come ama e davanti a un avversario di prestigio come il Manchester United. Non sarà facile per la Sampdoria regalargli una vittoria, perché obiettivamente l’avversario è di quelli che rendono la vita difficile a qualsiasi squadra, ma al tecnico blucerchiato quello che importa è vedere la prestazione. Vedere dai suoi ragazzi i suoi dettami sul terreno di gioco. Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, il tecnico blucerchiato fa il punto al giro di boa: «Quando festeggio il compleanno in campo è un buon segno: significa che sono al lavoro. Mourinho aggiunge un tocco speciale a questa giornata. I fuoriclasse non vanno a senso unico. Tutti i grandi hanno le loro eccellenze Mourinho è il numero uno della leadership e sul piano delle motivazioni la sua parentesi italiana è stata straordinaria. Il Triplete con l’Inter è forse il suo capolavoro. Sarà un piacere offrire a José un bicchiere di vino dopo la partita».
Nel bilancio di questi anni c’è spazio anche per ricordi e passioni: «Il sigaro è un amico. Ultimamente sto fumando più del solito: significa che forse mi sento un po’ solo. La prima volta avevo 28 anni, giocavo nell’Andria. Fu un compagno di squadra di allora, Alessandro Scarponi a offrirmelo. Il vino? Non bevo da un mese. Quando vado in ritiro con la squadra, scatta la dieta» e il traguardo dei cinquanta «Voglio guardare avanti. Sono motivato nel cercare nuovi traguardi e nel migliorarmi. Ho cercato di mantenere sempre una linea di coerenza. La vita è fatta di scelta sagge e di errori. L’essere umano non è infallibile».
Passiamo alla partita. Giampaolo si aspetta molto dai suoi ragazzi: «Mi aspetto un salto di qualità nei comportamenti. Gare come questa con il Manchester United servono a scuotere l’autostima. Bisogna giocarsela sempre, anche contro gli avversari impossibili. Abbiamo fatto cessioni importanti. Ora stiamo affrontando la ricostruzione, ma siamo ancora corti. Ci sono ruoli nei quali siamo scoperti. Cassano vuole essere allenato da me? Non è una novità. Me lo disse più volte la scorsa stagione. Non so se avverrà mai, ma non credo che possa accadere alla Sampdoria».